mercoledì 19 marzo 2014

In viaggio con Michela: Mazara del Vallo

Finalmente è arrivato il momento di fare le valigie e partire, anche se solo con la mente. Michela questo mese ci porta in un posto vicino, ma così bello da non aver nulla da invidiare alle mete più esotiche. Andiamo in Sicilia, ragazzi, non sentite già il profumo dei fiori d'arancio?

Va dove ti porta il cuore, così mi sono detta. Ed è là che la mia mente è tornata, in quella terra meravigliosa che è la Sicilia. Una terra di forti contraddizioni. E con le immagini sono riemersi i suoni, quelli dolci del mare e i più assordanti del traffico di una regione tanto sconclusionata quanto affascinante, il profumo degli agrumi e delle cose buone che hanno il sapore di una volta. Perché in Sicilia tutto ha il sapore di un tempo, quello che non si ricorda più.  E il calore della gente, che nonostante secoli d’invasioni non lesina sorrisi e calore. E poi c’è il sole, che scalda e colora ogni cosa, quasi a giustificare tanta bellezza e tanta natura. 

La meraviglia di un viaggio on the road è che regala emozioni e sorprese continue. E Mazara del Vallo è stata davvero una piacevole scoperta.  Fare una tappa non programmata spesso può rivelarsi il valore aggiunto di una vacanza, e anche molto più.  Mazara mi ha stupito ed entusiasmato da subito. 


E’ conosciuta per la sua attrattiva principale, il Satiro Danzante, la statua bronzea ripescata nel 1998 da un gruppo di pescatori nel tratto di mare antistante alla cittadina. Si tratta di un capolavoro di epoca ellenistica, che raffigura un satiro di Bacco che danza. Ciò che però ha catturato la mia attenzione, ancora una volta, è il quartiere storico, che a Mazara è chiamato casbah. Un dedalo di viuzze e vicoli di matrice araba, dove è facile perdersi proprio come in una Medina islamica.  I vicoli sono per lo più abitati da maghrebini e tunisini che sbarcano ogni anno sulla costa per lavorare sui pescherecci.  Mazara è la città dalle venti lingue, dove si respira un Mediterraneo senza confini. 


In questo groviglio di stradine bianche pervase dal profumo di couscous, dove spuntano abitazioni in tufo, vecchi palazzi barocchi e edifici normanni, ma anche case vecchie degradate, il tempo sembra essersi fermato.



Recentemente la casbah è stata oggetto di un’attenta opera di riqualificazione per essere riportata al suo antico splendore. Alle pareti fanno bella mostra splendide opere in ceramica, piastrelle colorate e narranti, vasi, panchine, che segnano un percorso ben preciso, grazie alle quali si ripercorre la storia, la tradizione e la cultura di Mazara. 


Una grande opera di restauro è toccata anche al Teatro Garibaldi, un gioiello restituito alla comunità nel 2010, che ho scoperto quasi per caso, passeggiando per le vie del centro. Si tratta di un piccolo teatro popolare interamente in legno, con palchi decorati con scene di folclore siciliano, ricostruito con materiale di scarto e vecchie barche dai maestri d’ascia mazaresi.  La storia mi è stata illustrata da una guida volontaria del posto, permettendomi anche un giro sul palco e nel loggione. Per un’amante del teatro come me nessun regalo sarebbe stato più gradito. “Sarei una vostra abbonata se abitassi a Mazara”. Questo ho scritto nell’album delle dediche alla fine della visita. E non potrebbe essere più vero di così. 


Le giornate soleggiate di marzo hanno risvegliato in me ricordi e profumi del nostro bel paese, ma ad aprile voleremo lontano, paesaggi mistici e lunari ci aspettano.  Buon mercoledì a tutti. 

2 commenti:

  1. Non sono mai stata in Sicilia e devo assolutamente rimediare! :-)
    Grazie di avermici portata per un po'...
    Cinzia

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  2. La Sicilia ti piacerebbe molto! Grazie a te.

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