Ed eccovi, miei cari, la seconda meraviglia della settimana. Non l'ho scritta io, ovviamente, ma la nostra cara Vero. Vi era mancata, eh? Buona lettura.
Cara Cinzia, che bello ritrovarsi su questo divano, hai visto che le giornate si sono allungate? Il mio momento preferito è il crepuscolo, la cosiddetta “ora blu” e penso che sia un momento magico per ascoltare musica. Prendo posto afferrando vorace un muffin e ti comunico che oggi ti racconterò la storia di qualcun altro.
Cara Cinzia, che bello ritrovarsi su questo divano, hai visto che le giornate si sono allungate? Il mio momento preferito è il crepuscolo, la cosiddetta “ora blu” e penso che sia un momento magico per ascoltare musica. Prendo posto afferrando vorace un muffin e ti comunico che oggi ti racconterò la storia di qualcun altro.
Mi sono resa conto che la mia libreria di canzoni è piena di artisti maschili, ragion per cui stavolta ho deciso di parlarvi di una donna - e che donna - ovvero di Karen O, lead singer degli Yeah Yeah Yeahs, gruppo indie/alternative rock statunitense. Karen è di origini sud coreane e io l’ascolto da quando avevo 17 anni il che vi fa capire che ascolto la stessa musica da almeno 10 anni.
The girl è un caschetto nero, rossetto rosso e un viso pallido. La sua voce, anche in questo caso, la riconoscereste dovunque. Lei è fragile e grintosa, maliziosa e candida, se potessi essere qualcun’ altro io sarei Karen O.
Una della canzoni che ascolto ultimamente è Zero. La ascolto sotto la doccia, per strada, durante la pausa pranzo. Nel video di Zero una formidabile Karen si aggira per le strade di San Francisco (la Frisco di Kerouac) con indosso uno di quei giubbini di pelle nera che, dopo aver visto il video, chiunque rispolvererà dall’armadio, io lo sto facendo proprio ora.
Gli Yeah Yeah Yeahs entrano nella mia vita grazie a Myspace, chi non ha vagabondato per quegli spazi almeno una decina di anni fa?
Dicevamo, Myspace. Anche in quei tempi era possibile inserire un player nel profilo con tanto di playlist. Uno dei profili che visitavo più spesso si caricava sulle note di Maps.
Maps è la canzone più bella che Karen O abbia mai cantato. Il testo è breve, conciso, anche ripetitivo, quello che vi rimane impresso è il suo sussurro malinconico mentre dice a chiunque ascolta: “Wait, they don’t love you like I love you” e ogni volta che io l’ascolto non posso fare che annuire e pensare “hell yes, Karen you’re right!”.
Nel video di Maps appare una Karen O in lacrime e vi confesso - o meglio, lo confessa lei - che quelle sono lacrime vere.
In quel periodo la cantante degli Yeah Yeah Yeahs aveva un fidanzato di nome Angus Andrew nonché frontman dei Liars. Angus - la canzone era stata scritta per lui, oltretutto - ma era in ritardo di qualche ora e poco dopo le riprese del video, Karen con la sua band sarebbe partita per un tour. Lei stessa dice che l’attesa e il pensiero della prossima lontananza le avevano provocano uno stato emozionale tale da portarla al pianto, cosa che osserviamo nel video.
Questa è la storia di Maps e adesso non solo ce la andiamo ad ascoltare ma ci andiamo a fare un pianto assieme a Karen. L’adorate anche voi ora?