Vi ricordate di quando vi avevo parlato di The True Cost? Quel documentario mi aveva davvero colpita, l'avevo guardato due volte e due volte mi ero commossa, quasi fino alle lacrime. Mi ero ripromessa di cambiare i miei comportamenti di acquisto, di essere più consapevole, di mettercela tutta.
Ecco, io ce l'ho messa (quasi) tutta, ma al momento non ce l'ho fatta. Guardo con grande ammirazione a Gaia Segattini e al suo grandissimo impegno in merito. Mi emoziono leggendo il post di Elena, perché ricordo quando abbiamo affrontato l'argomento insieme e mi piace pensare che i suoi buoni comportamenti siano nati un pochino anche dal mio post.
Bene, vi ammiro tutte, voi che ce la fate. Io non ci riesco. E mi sento in colpa. E se lo dico a voce alta magari esorcizzo un po' questo cattivo sentimento che ho dentro di me. Perché ragazzi, dio mio, essere una consumatrice consapevole costa una gran fatica e non sempre ce la faccio.
I miei buoni propositi, in quel post, erano i seguenti: dare via le cose che non uso più, comperare meno, smettere di paragonare tutti i prezzi a quelli di H&M, imparare a cucire, smettere di acquistare d'impulso. E diciamolo, sono in alto mare un po' su tutto. Non ho ancora liberato l'armadio, continuo a ragionare in termini di prezzo, ho smesso di andare a scuola di cucito, anche se spero di riprendere presto.
Fortunatamente, su alcune cose vado meglio. Sto acquistando molto meno rispetto al passato e, soprattutto, ci penso su cento volte prima di comperare qualcosa. Ma l'altro giorno, presa da un gran bisogno di magliette basiche e canotte lunghe, mi sono rifugiata da H&M. Mi sentivo in colpa come uno che è appena andato dal dietologo e entra in pasticceria a fare scorta di bignè, mi sembrava che tutti mi guardassero e sapessero che io avevo scritto un post in materia, temevo che in qualsiasi momento si accendesse un faro su di me, sbugiardandomi senza pietà. Ma non è successo nulla e alla fine ho trovato quello che mi serviva, esattamente come lo volevo, al prezzo che volevo, senza dover perdere troppo tempo a cercare.
Perché, diciamolo, dove cavolo le trovate le canotte e le magliette basiche ecologiche, bio e consapevoli? Se lo sapete, ditemelo, ché vivo in provincia e ho vicino solo centri commerciali.
E poi m'è successa un'altra cosa, da quando ho scritto quel post. Ho smesso di mangiare carne, una decisione intorno alla quale giravo da tempo e che finalmente mi ha messo in pace con me stessa. Ora, il non mangiare carne mi impone la necessità di pormi il problema nel momento in cui acquisto borse, cinture o scarpe. Benissimo, nessun problema. Ma dove le trovo le cose in eco-pelle? Nelle grandi catene, soprattutto. No?
E poi, se proprio vogliamo essere consapevoli, si apre tutto il capitolo dei cosmetici, perché se sto attenta a cosa mangio, compero nei negozi bio, vado al mercatino dei contadini, coltivo le cose nell'orto, cerco di non comperare cose in pelle, devo stare attenta al benessere di chi produce le cose che indosso, non devo far male al pianeta, beh, se sto attenta a tutto questo, non posso mica usare prodotti chimici per il mio viso e il mio corpo. Anche se con quei prodotti il mio corpo pare proprio trovarsi bene, eh.
Bene, ecco tutto questo per dire che, se voi ci riuscite, vi prego fatemi sapere come fate. Io mi arrendo. Il senso di colpa mi uccide, ma lo sfinimento di più.