mercoledì 21 gennaio 2015

In viaggio con Michela: Val Ferret

Mentre sono ancora in preda alla nostalgia di Parigi, ecco che arriva Michela e mi mette una gran voglia di andare in montagna...e secondo me succederà anche a voi, dopo aver letto questo post! Buona lettura!

La neve quest'anno si è fatta desiderare, oh se l’ha fatto, soprattutto da chi come me, aveva prenotato una vacanza in montagna per le festività o semplicemente si era organizzato un'escursione in quota. Anche in questi giorni controllo di continuo il meteo e le webcam, il desiderio di una nuova uscita con le racchette, anche solo dalla mattina alla sera, è forte e ho qualche bella idea in mente. 


Torniamo alle festività appena trascorse e ai miei giorni in Valle d'Aosta. 
Pochi giorni prima della partenza finalmente ha nevicato e così il mio fitto programma non è andato in fumo. Che non c'è cosa peggiore per me dei cambi di programma o di una rinuncia dell'ultimo minuto. 


La passeggiata più apprezzata della vacanza è stata senza dubbio la risalita della Val Ferret e l'ascesa al Rifugio Bonatti. 
La Val Ferret è una delle più spettacolari vallate di Courmayeur e si contraddistingue per la sua dolcezza e il magnifico paesaggio.  Posizionata ai piedi del Monte Bianco offre un panorama unico, con oltre 20 km di natura esplorabile sia in inverno che in estate. 


Una volta lasciata la vettura al grande parcheggio di Planpincieux s'imbocca il percorso pedonale che fiancheggia la pista di fondo e ci si inoltra nella valle, costeggiando la Doire de Ferret, affluente della Dora Baltea. Il tracciato è bellissimo e la pendenza sempre dolce permette di apprezzare vedute spettacolari sul Monte Bianco e sulle Grandes Jorasses. Le ciaspole quel giorno erano inutili, i ramponi invece molto efficaci per percorrere alcuni tratti ghiacciati. Dieci minuti di cammino e s’incontra una piccola cappella, superata una lieve salita, ecco la frazione di Lavachey. In poche centinaia di metri si raggiunge una splendida abetaia. 


Superato qualche tornante ecco il bivio per il rifugio. Da qui, in un bosco di larici, una salita costante di circa novanta minuti porta al Bonatti. L'ultimo tratto, ormai fuori dal bosco, è forse il più sostenuto, e qui le ciaspole servono eccome, e quando il rifugio appare si è davvero al rush finale, ripagati dalla vista mozzafiato sul Monte Bianco. 
Il rifugio intitolato al famoso alpinista Walter Bonatti è stato inaugurato nel 1998. Sorge ai piedi delle Grande Jorasses ed è situato a 2025 m di quota.  Non ho grande esperienza ma posso dire di aver trovato una struttura curata, pulita, molto accogliente e un’ottima cucina valdostana. Una giornata da ricordare. 


Una curiosità: fino all’ 8 marzo presso il Palazzo della Ragione di Milano è allestita l'esposizione Walter Bonatti. Fotografie dai grandi spazi che ripercorre le avventure dell'alpinista ed esploratore italiano. 

2 commenti:

  1. sempre ottimi spunti, grazie michela!

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    1. Uh, ora che ci penso si può fare anche snow bike :-)

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