Questa rubrica diventa ogni mese più preziosa. Mi ha fatto scoprire libri bellissimi, è una costante fonte di ispirazione e di meraviglia e, come capita oggi, mi porta indietro nel tempo a riscoprire ricordi che pensavo sopiti. Insomma, torna Elena e ci regala un Leggermente che ci riporta bambini, nelle lunghe estati della nostra infanzia, quelle che hanno messo il seme degli adulti che siamo diventati. Che bellissimo regalo, grazie Elena.
Siamo in piena, pienissima estate e io, come ogni anno, ripenso alle vacanze di quando ero bambina. Nei (rari) momenti in cui non stavo in montagna o al mare trascorrevo il tempo giocando sui prati, negli orti, nei boschi e nel giardino dei nonni, spesso leggendo un libro. Uno dei miei preferiti in assoluto (ma posso tranquillamente dire il mio preferito di sempre) è quello di cui vi parlerò oggi, in questo Leggermente di fine Luglio.
Siamo in piena, pienissima estate e io, come ogni anno, ripenso alle vacanze di quando ero bambina. Nei (rari) momenti in cui non stavo in montagna o al mare trascorrevo il tempo giocando sui prati, negli orti, nei boschi e nel giardino dei nonni, spesso leggendo un libro. Uno dei miei preferiti in assoluto (ma posso tranquillamente dire il mio preferito di sempre) è quello di cui vi parlerò oggi, in questo Leggermente di fine Luglio.
Boscodirovo, di Jill Barklem, è un classicone: più o meno lo conoscono e amano tutti. Per i disegni, per l'atmosfera e per la delicatezza con cui vengono raccontate le storie della famiglia di topolini, protagonista di ogni avventura. Io possiedo la raccolta de Le Quattro Stagioni di Boscodirovo e due libri più piccoli, che ho altrettanto adorato, intitolati Storia di mare e Avventura sui monti.
Il mio vecchio volume è ormai ingiallito, ricordo che da bambina mi sembrava enorme e pesantissimo, ma ricordo anche che allora come adesso mi piaceva tanto la parte iniziale, in cui l'autrice racconta come ha lavorato ai suoi progetti, mostrando foto, schizzi e (meraviglia!) fiori pressati, tutte cose che l'hanno aiutata nell'ispirazione quotidiana.
Risfogliandolo per scrivere il Leggermente mi ha ricordato così tanto il "il giornale delle gite" e il mio modo di vivere la natura che mi sono quasi commossa, è stato un salto indietro nel tempo e una conferma: sono diventata quello che immaginavo sarei diventata. Quando costruivo stanze sull'albero, facevo il pesto schiacciando l'ombelico di venere raccolto sul muro dietro casa, mi nascondevo nei prati di zinnie in fiore, raccoglievo calle facendo attenzione ai ragni, salivo sulla teleferica dei nonni, annaffiavo i fiori del cortile con le galosce e la maglietta a righe, seccavo le foglie nella pressa e alla fine della stagione le attaccavo su quadri di corteccia, accarezzavo gatti all'ombra del pergolato di uva fragola, bevevo sprite a merenda mangiando il gelato gusto stracciatella.
Ma ritorniamo al libro.
Boscodirovo è un manuale di comportamento, credo che dovrebbe essere regalato a tutti i bambini in età scolare e raccontato la sera prima di dormire o la mattina sotto l'albero, nelle giornate calde d'estate. Porta con sé, oltre che i disegni bellissimi di Jill, un'infinità di informazioni e insegnamenti: la lealtà, l'amicizia, la perseveranza, la pazienza, la capacità di osservare e attendere il momento giusto, l'amore per la terra e i suoi doni, il coraggio... sono tutti contenuti in questa piccola grande raccolta. Dal punto di vista estetico, guardando le illustrazioni e le centinaia di dettagli che contengono, non si può che essere spinti a provare a replicare i disegni, sul tavolo della cucina, tra matite acquarellabili, gomme, temperini e fogli bianchi.
Con Boscodirovo ho viaggiato, ho attraversato le stagioni e sono stata nei luoghi dove davvero andavo ogni anno: mari e monti, sabbia e pietre, acqua e neve, alberi e fiori. Ho riconosciuto, tra le scene a colori, i gesti di mia nonna, le marmellate preparate da mamma, le bacche che nascevano nel bosco di fronte, i compleanni rustici ma curati che organizzava per me la mia famiglia, le dispense piene di cibo che non si sa mai, i sentieri di montagna e gli ombrelloni a righe inclinati dal vento.
C'è una cosa, però, che ricordo più di tutte e che ancora oggi, libro alla mano, mi colpisce dritta al cuore: la luce. Quella sottile che filtra dalle persiane e cattura il pulviscolo facendolo danzare, quella chiara e gentile che scandisce i pomeriggi caldi d'estate durante il pisolino del dopo pranzo, quella calda e romantica che avvolge le sere di primavera poco prima di cena, quella corta e piena di malinconia che porta con sé il freddo dell'inverno.
Leggete Boscodirovo, regalatelo, tenetelo nella libreria per poterlo sfogliare ogni tanto, che abbiate quarant'anni come otto, che siate maschioni rudi come ragazzine delicate, che amiate la montagna come il mare, che sappiate disegnare come no: ne vale la pena sempre, davvero.
Ecco la citazione di oggi e buona estate a tutti!
"E giunse il tramonto, opaco e dorato sui campi. Il cielo azzurro lentamente imbruniva, e i topolini cominciarono a pensare al ritorno"
bello bello bello ♥♥♥
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