venerdì 13 giugno 2014

Intervista a Rita Bellati di Faccio e Disfo Handmade

Qualche tempo fa, A Little Market mi ha contattata chiedendomi se avessi intenzione di scrivere qualche post su di loro, in modo da raccontare un po' la loro attività. Ho ricevuto altre proposte del genere in passato, ma ho sempre declinato l'invito, perché si trattava di realtà a me poco conosciute, di cui non sapevo bene che dire. Ma l'invito di A Little Market l'ho accettato al volo e con estremo entusiasmo, perché - voi lo saprete già - adoro il loro sito. Per chi non lo sapesse, si tratta di una piattaforma di vendita online dedicata all'handmade e ci sono dei bellissimi negozi virtuali, con creatrici davvero talentuose. Io ne sono innamorata e mi fa piacere - nel mio piccolo - far loro pubblicità. Mio obiettivo sarà raccontarvi delle creatrici che più amo e farvele conoscere meglio, grazie anche alle loro parole.

Questo progetto non poteva non iniziare con Rita Bellati di Faccio e Disfo Handmade. Rita è la favolosa creatrice delle Myselfie, collane realizzate con mollettine vintage trasformate in piccole donne magiche da portare al collo. Le Myselfie possono essere personalizzate, create a propria immagine e somiglianza, nel più piccolo dettaglio. Io ne possiedo già due, che amo come se fossero mie figlie, ma ne vorrei ancora e ancora e ancora. Rita però non è solo la creatrice delle Myselfie, è una donna piena di vita e di bellezza, una fucina di creatività e di meraviglia, che potete trovare nel suo blog Faccio e Disfo, che io - assolutamente priva di manualità - guardo con gli occhi sgranati per l'ammirazione. Ma sentiamo un po' cosa dice lei...


Ciao! Ci racconti un po’ chi è Rita?
Rita è una ragazza (donna mi fa impressione!) nevrotica, una moglie felice, una mamma under construction, un’amica distratta, un’incapace dimostratrice d’affetto, una crafter compulsiva, una eterna ricercatrice del bello e del vero.

Tu sei mamma, blogger e artista. Qual è il tuo sogno (lavorativo) per il futuro?
Questa domanda è difficile (e tu lo sai visto la nostra esperienza comune al Blog Lab!!). Partiamo dalla prima cosa che hai detto: essere mamma è stato l’origine del mio essere pseudo-blogger (perché questa veste non è ancora quella che mi si addice) e del mio scoprirmi pseudo-artista (perché diciamocelo: io faccio un sacco di cose che hanno ben poco di artistico). Il punto è che mi sono ritrovata su questa strada senza capirci nulla o senza avere la minima idea della direzione. E’stata una scoperta anche per me. Penso che il modo migliore sia continuare a percorrerla stando attenta ai segni, avendo l’intelligenza di cogliere i sentieri giusti da imboccare, ma soprattutto avere le persone giuste a cui chiedere e da seguire. Io non sono un’amante dell’indipendenza, anzi il contrario, quello che mi rende serena sul futuro è sapere di potermi appoggiare, di poter dipendere da chi vede più in là di quello che vedo io.
Ho tanti desideri sul futuro, ma se mi devo focalizzare sul lavoro, mi piacerebbe poter vivere grazie alla mia manualità. Come questo possa diventare realtà è ancora un’idea fumosa.
Chesterton diceva “la vita è un’avventura, ma solo l’avventuriero lo scopre”, che detto alla Bruce Springsteen si traduce in “Born to Run”… e io continuo serenamente a correre.



Leggendo il tuo blog si capisce immediatamente che sei una persona incredibilmente creativa, che riempie il proprio mondo di mille invenzioni colorate. Quali sono le tue più grandi ispirazioni?
Lo ripeterò fino alla nausea: i miei figli. Loro mi hanno spinto a inventare, a provare a mettere in moto le mie mani arrugginite da 20 anni di studio. Lo dico sempre: io sono una pessima madre, soprattutto nel dimostrare quanto io sia grata di averli accanto. E allora non so fare altro che pasticciare con loro e questo continuo stimolo creativo mi rende vivace anche nel guardare tutto il resto: gli accessori, le borse, le maglie. Loro mi hanno insegnato quello che io non sapevo di me, e spero prima o poi di imparare a dirglielo anche con la voce e i gesti.

Nel tuo negozio su A Little Market vendi le Myselfie, meravigliose mollette vintage trasformate in donnine piene di charme. Come sono nate? Come ti è venuta l’idea?
Ho scoperto le mollette vintage sui blog americani, ho visto che alcuni provavano a trasformarle in persone. Così ci ho provato anche io (e fin qui non ho inventato nulla).
Una volta però per fare un regalo ho deciso che volevo ricreare in piccolo la persona a cui volevo regalarla e così è nata la prima Myselfie (che ancora non aveva questo nome). Da lì ho capito che la personalizzazione era la chiave del loro “successo”(nel mio piccolo!!) che è anche la ragione per cui non mi annoi mai nel lavorarle. La diversità di ciascuno è la cosa più bella che ci sia, e io con le Myselfie desidero far riscoprire alle persone la loro unicità.



A quali altre tue creazioni sei particolarmente affezionata?
Alla prima ragazzina che ho dipinto (che è brutta e rovinata ma che continuo a portare al collo con affetto).

Su A Little Market ci sono tante creatrici bravissime. Quali sono le tue preferite?
Che domanda difficile!!!!
Pollaz, Enrica Trevisan, Pinkrain, Gaia Segattini, La Zia Inuccia, Made by Eleonora, Lafraco, Noe’s mind, Bubu’s Handmade, Piccole Cose…. Mi fermo?

8 commenti:

  1. Che bello essere a casa tua! Si sta benissimo come sempre!

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  2. Ciao cindy... è veramente un piacere conoscerti e conoscere il tuo blog!
    Bella l'intervista a Rita e grazie x averci permesso di conoscerla un pochino in piu!

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  3. bellissima intervista <3 brave entrambe!

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  4. Ti seguo da sempre su instagram per scoprire solo da poco che avevi un blog. Adesso ti seguo anche qui e... oddio voglio anch'io una myselfie!! *___*

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    1. Ma ciao cara, ben arrivata! Neppure io sapevo ne avessi uno tu, mannaggia..adesso corro a leggermelo un po'!
      Un abbraccio e viva le myselfie!
      Cinzia

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