venerdì 27 febbraio 2015

Una moglie a Parigi - Paula MacLain

Nata con un po' di esitazione e incertezza, la mia storia d'amore con il Kindle procede alla grande. Ormai abbiamo una relazione solida, felice, in cui i ruoli sono ben definiti. Il Kindle è per i libri che mi mettono curiosità, per le offerte, i romanzi, per placare la mia fame chimica di lettura senza appesantire i ripiani della libreria. I libri che continuo a comperare sono quelli dei miei scrittori del cuore, quelli di cucina, i fumetti, i classici e, soprattutto, i libri usati. Non riesco a resistere al fascino e al profumo di un libro vecchio e quello non cambierà mai. Detto questo, uno dei vantaggi più grandi dell'avere un Kindle è quello di avere una libreria a disposizione aperta a qualsiasi ora. Per me, che sono una da "tutto e subito", è una figata pazzesca. 


La sera prima di partire per Parigi, coricata nel letto ripensando alle cose che ancora dovevo mettere in valigia, ho deciso che dovevo anche avere un libro "in tema". Sono banale, volevo andare a Parigi e leggere un libro che parlasse di Parigi. Che ci volete fare, 'sto così, ci vuole pazienza e ormai lo sapete. Come già vi ho raccontato, Parigi per me è Ernest Hemingway. Potevo rileggermi qualcuno dei suoi libri, ma volevo qualcosa di decisamente più leggero e mi è venuto in mente questo libro che racconta della sua storia d'amore con la prima moglie, Hadley Richardson. Quindi a Parigi mi hanno fatto compagnia questi due giovani sposi, nel loro minuscolo appartamento vicino a Place de la Contrescarpe, con le loro sonore bevute, le difficoltà, la fame e amici del calibro di Francis Scott Fitzgerald. 


Paula MacLain, l'autrice del libro, si mette nei panni di Hadley Richardson e racconta la storia del suo incontro con Hemingway, nella Chicago del 1920. Hadley è una ragazza di provincia, timida e insicura. Hemingway è più giovane, un giornalista in erba con il desiderio di diventare un grande scrittore. Un giovane uomo tormentato e affascinante, pieno di ambizione e di vita. Hadley se ne innamora perdutamente e lascia la famiglia per sposarlo e seguirlo a Parigi, dove i due vivono in povertà, inseguendo il sogno di Hemingway di diventare un romanziere. Pur essendo una ragazza di provincia, Hadley si adegua subito alla vita bohemienne di Parigi e fa a gara con il marito a chi beve di più, in un felice stordimento di coppia. 


Ma tener testa a Hemingway non è così facile. La vita bohemienne e libertina di quell'epoca richiede una certa libertà di spirito, egoismo, somma indifferenza per i sentimenti altrui. E Hadley non è così. Diventata madre, la famiglia acquisisce un'importanza fondamentale per lei. Non riesce a partecipare con indifferenza alla vita dissoluta dell'epoca, non riesce ad accettare che il marito stia con altre donne, non riesce a sopportare un triangolo. Così lascia il posto a Pauline Pfeiffer, quella che diventerà la seconda moglie dello scrittore americano, che poi lascerà posto ad un altra, e via così.


Indipendentemente dal mio grande amore per il vecchio Ernest - lo scrittore, non l'uomo -, questo libro mi è piaciuto molto. Amo le storie d'amore, soprattutto quelle reali. Non so quanto questa sia stata romanzata (l'autrice dice di essersi basata su lettere e documenti originali), la vita sarà stata sicuramente meno affascinante del romanzo, ma se amate Parigi, gli anni '20, gli scrittori di quell'epoca, il libro Fiesta e le storie d'amore, vi consiglio questo libro. Amerete Hadley alla follia, rimarrete affascinate da Ernest, salvo poi odiarlo con tutto il vostro cuore. Vi perderete nelle strade della città francese, vi stordirete nei bar di Pamplona per la festa di San Firmin, vi scalderete al fuoco di una baita austriaca oppure al sole della Costa Azzurra, ascoltando la canzone preferita di Hadley. Questa qui. 


1 commento:

  1. Io non riesco ancora a vedermi con un kindle e simili. Forse perché la mia libreria non sta ancora esplodendo :D

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