Da parecchio tempo ho l'abitudine, al ritorno da un viaggio, di comperare libri sul paese che ho appena visitato (trovo sempre una scusa per comprare libri, insomma). Non lo faccio prima, perché mi sembrerebbe di non poterli apprezzare a sufficienza, mentre invece dopo aiutano a fissare nella memoria ricordi e immagini, a confermare o meno un'idea che ci si è fatta del posto oppure semplicemente a imparare qualcosa di nuovo. Solitamente, a meno che non ci siano libri che già avevo in mente di leggere, faccio una ricerca assolutamente casuale su ibs, amazon oppure su google, digitando il nome del paese e poi giro di link in link, fino a trovare qualcosa che mi incuriosisce.
Al ritorno dall'Argentina, ormai due anni fa, ho fatto proprio così e, oltre a un po' di libri di Francisco Coloane sulla Patagonia, ho preso questo libro che poi, come spesso mi capita, è rimasto lì sugli scaffali della libreria ad aspettare il momento giusto per essere aperto. L'ho ritrovato qualche giorno fa e mi ha subito conquistata.
A differenza degli altri libri sull'Argentina e sulla Patagonia che avevo letto in passato, dove era il paesaggio a farla da padrone, qui sono le persone. Persone che dall'Italia sono emigrate in Argentina alla ricerca di un futuro migliore, spesso trovando invece una vita di dolore e difficoltà.
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