Ogni volta che leggo i post di Vero mi stupisco un po' di più. Buona parte delle canzoni che lei ha scelto in passato sono tra le mie preferite di sempre e le altre lo sono diventate in un attimo. Io e questa meravigliosa ragazza siamo in sintonia, non c'è che dire. Questa volta Vero ci regala un post su una delle canzoni più belle del mondo e la mia preferita degli Stones. Ma vi lascio alle sue parole, perché lei sa raccontarvela molto meglio di me.
Il Concerto dei Rolling Stones è stato uno dei miei grandi propositi del nuovo anno e uno dei primi a diventare realtà.
Il mio proposito di quest’anno è stato solo uno: mi sono imposta una partecipazione ad almeno un grande concerto. Quando il mio amico Marco mi ha confermato che i Rolling Stones sarebbero approdati in questa ridente penisola mi sono detta che era la volta buona. Mi sono armata di pazienza e ho stalkerato e convinto anche la mia amica Giulia a partecipare all’impresa. Il 19 Marzo i telefoni cellulari squillavano freneticamente: “prendo un biglietto anche per te?” “ce li hai i soldi?” “a te serve il biglietto?”.
Tutto questo per dirti che, cara Cinzia, oggi parliamo di una canzone che i Rolling Stones non hanno suonato al concerto e che è stata l’unica cosa che rimprovero loro –se proprio devo farlo- una canzone a cui sono particolarmente legata e che amano un po’ tutti: Wild Horses.
Questa canzone, che già frequentava la mia vita, ne è diventata parte integrante una notte estiva del 2009.
Tre amiche, un divano e MTV. Proprio dopo la Torrini (roccotoccobombom) arriva Mick Jagger. Io, che ve lo dico a fare, sono sempre innamorata nei miei ricordi. Credo che non ci sia un giorno della mia vita dove non provassi amore per qualcuno o qualcosa. Le canzoni funzionano meglio quando si sente, nel senso inglese del termine. Wild Horses avrei voluto averla scritta io, che sono modesta. Non si sa bene se la canzone fosse stata dedicata da Keith Richards a una donna col quale aveva interrotto una relazione o al figlio che ha perso mentre lui era in trasferta.
Fatto sta che, tralasciando le vicissitudini personali di Keith, questa canzone calza a pennello per ogni momento di dolore del cuore. Motivo per cui, sia se l’amore trabocca ed è soggetto ad un compiacente re-fill oppure se il sentimento non è ricambiato, questa canzone fa comunque bene. E’ un balsamo per le sensazioni, la sabbia sotto i piedi quando è sera e non c’è nessuno in spiaggia, è l’amica che ti sta vicina sul divano e non ti parla ma c’è.
Insomma, si, ce la ascoltiamo?
"Wild Horses avrei voluto averla scritta io, che sono modesta." :D ps chissà che concertone, sante pietre rotolanti
RispondiEliminaUna delle tante :)
EliminaIl concerto, formidable, mi sto riprendendo solo ora