giovedì 5 febbraio 2015

Parigi: gli indirizzi

Torno a parlare di Parigi, questa volta con qualche indirizzo e suggerimento che possa essere utile a chi volesse farci un salto. Niente sproloqui e cavolate autoreferenziali, per una volta, ma un post serio (oddio, ci provo, eh) con indirizzi e suggerimenti, sulla base della mia (modestissima) esperienza. 


Dove dormire.
Come faccio quasi sempre, ultimamente, ho scelto un appartamento tramite Airbnb. Preferisco stare in appartamento perché sono più comoda, non ho l'obbligo di mangiare sempre fuori e posso far finta di essere "a casa" in una città diversa dalla mia. Finora sono sempre stata molto fortunata ed ho trovato ottimi appartamenti e padroni di casa estremamente gentili. Questa volta abbiamo soggiornato a casa di Emma, un piccolo appartamento molto carino e pieno di charme (se però volete un bagno di dimensioni normali, cercate altrove), a due passi dal Canal Saint-Martin. La zona è bellissima, tranquilla, piena di locali, ma l'appartamento è fortunatamente defilato rispetto alla "movida" ed è silenziosissimo. Dovessi tornare a Parigi, non esiterei a scegliere lo stesso appartamento!


Dove mangiare.
Ho mangiato in molti buoni ristoranti, tutti nella zona del Canal Saint-Martin. Alla sera, dopo aver girato tutto il giorno, non avevamo più voglia di tornare a prendere la metro e, data la scelta infinita, siamo sempre rimasti vicino casa. Questi sono quelli che mi sono piaciuti di più:

- Le Petit Cambodge. Siamo passati davanti a questo ristorante ogni sera ed era sempre stracolmo di gente. Siamo finalmente riusciti a trovare posto l'ultima sera, presentandoci lì alle 19. Il posto è carinissimo, con arredamenti di design e personale giovane. Il mangiare è così buono da essere commovente, i prezzi buoni e le porzioni decisamente abbondanti.

- Lulu la nantaise. Si tratta di una creperie in stile vecchia Parigi, tavoli stretti stretti, uno accanto all'altro, vecchi arredi, porte cigolanti, portate servite in piatti sbeccati, tutto molto Chocolat e rigorosamente hipster, insomma. Comunque, il cibo è buonissimo: le crepes salate sono in realtà le galettes bretoni di grano saraceno, condite anche in maniera ardita (io ho preso quella con salsiccia, creme fraiche e marmellata di cipolle), mentre quelle dolci sono le super classiche e buonissime che tutti conosciamo. Ottimo, per me!


- Sesame. Io vado matta per i bagel e, quando ho saputo che c'era un posto che li faceva a due passi da casa, non ho saputo resistere. Non è che siano stati i bagel migliori della mia vita (quelli di California Bakery, ad esempio, sono molto meglio), ma l'ambiente è molto carino, un po' girly, tutto rosa e con le luci soffuse.

Du pain et des idées. Quando ho cominciato a dare un'occhiata ai suggerimenti su Parigi, questo nome veniva sempre fuori. Ce l'avevo a due passi da "casa", potevo non andare a dare un'occhiata? Si tratta di una panetteria vecchio stile (ho letto da qualche parte che risale al 1889) che sforna il famoso Pain des Amis, un pane rustico venduto in grossi pezzi, e tutti i classici della pasticceria francese, croissants, pain au chocolat e le escargot. Noi ci siamo andati verso sera, non c'era più molto assortimento, ma l'escargot chocolat pistache, una girella di pasta sfoglia con cioccolato e pistacchi, valeva davvero la pena.

- Le Comptoir Général. Un altro dei nomi che continuavano a riproporsi, cercando informazioni sui locali a Parigi. Si tratta di un circolo/ristorante/bar/negozio/locale di musica dal vivo e mille altre cose. Si trova in fondo a un vicolo buio, defilato dalla via principale, senza alcuna insegna (se non volete chiedere, fate quelli che la sanno e seguite le persone davanti a voi) ed è un posto fighissimo, arredato in maniera eclettica e vintage. Sfortunatamente, quando siamo andati noi, era pieno zeppo e non c'era posto, io stavo morendo di fame (sono ingestibile in certi momenti) e quindi ci siamo limitati a fare un giro e andar via. Ma vale la pena tornare.


Dove comperare.
Ovviamente ero in vacanza con quel sant'uomo di mio marito, che ha tanta pazienza con me, ma non quella necessaria a girare per bene tutti i negozietti, viuzza per viuzza, come io avrei voluto. Visto che gli voglio un gran bene, mi sono trattenuta e ho fatto un'accurata selezione. Diciamo solo una cosa, anzi due: uno, se fossi andata con un'amica, questa lista sarebbe cento volte più lunga e due, i saldi a Parigi, non avete idea, ecco. O magari sì, sono io che non ce l'avevo. Tipo da partire e andarci apposta, ché c'è pieno di negozi con roba favolosa e a prezzi ottimi.

- Merci. Un altro di quei posti che "se non ci vai non sei nessuno". E io ci sono andata, vogliamo mica fare le alternative e perderci certe chicche? Eh, no, no. Proprio no. Merci è un concept store che si affaccia su un cortile parigino, dove è parcheggiata una cinquecento rossa. Visto che quella cinquecento l'avevo vista mille volte su Instagram, volevo vederla pure io. Così ho fatto, poi ho fatto la foto di rito, aspettando che le giapponesi (anche loro di rito) si togliessero da davanti e sono entrata. Merci è un concept store bellissimo, pieno di cose favolose e oggettistica di design, libri e vestiti. Bellissimo, davvero. L'unica mia domanda è: perché pagare 200 euro vestiti che sembrano quelli del mercatino delle pulci? Oppure, lo saranno mica e li mettono quella cifra? Vabbé, che io non sono una di tendenza ormai si sa.

- Antoine et Lili. L'ennesimo negozio di cui ho letto everywhere. Probabilmente, molti di voi lo conosceranno già, visto che è molto diffuso in Francia. Ci sono andata, in una delle tante location parigine, e l'ho guardato da fuori. Non è il mio genere, ma se avete bambini o amate la moda molto colorata/fiorata/trallalà, fa sicuramente per voi.


- Bensimon. Io conoscevo Bensimon unicamente per le scarpe, che mi piacciono un casino, ma non sapevo che invece facesse anche abbigliamento e oggettistica per la casa. L'ho scoperto nel negozio di questa marca situato nel Marais, dove sono entrata attratta dalle pile e pile di scarpe colorate e i miei occhi non riuscivano più a staccarsi dai cappotti, maglioni, borse, bracciali, collane, pochettine. Tanto colore anche qui, ma più nelle mie corde. Avrei voluto avere una valigia tutta vuota da riempire. No, ma cavoli, potevo comperarla da Bensimon!

- Yellow Korner. Tardo pomeriggio del giorno del mio compleanno, usciamo dal Centre Pompidou e vedo in lontananza la scritta gialla e nera che mi è così familiare. Yellow Korner è un negozio online di fotografia sul quale sbavo più o meno sempre, saltellando qua e là tra la sezione viaggi e quella musicale, soffermandomi anche un po' sulle celebrities. Ma non sapevo, stupidamente, che avesse anche dei negozi. Lì ho trovato la mia amata foto di Bob Dylan e Suze Rotolo, che mio marito mi ha prontamente regalato. Ah, la serendipità.

- Georges Larnicol. Sapete che amo Instagram, vero? Per le immagini, certo. Ma anche perché tu posti una foto e qualcuno te la commenta suggerendoti posti dove andare e cose da fare. Così è successo con Georges Larnicol, una casa di pasticceria in Boulevard Saint-Germain suggeritami da una ragazza su Instagram. Un paradiso, ve lo consiglio. Lei mi aveva consigliato i macarons, io non li avevo mai mangiati, allora ho deciso che dovevo avere un metro di paragone. Sono andata da Pierre Hermé, ho mangiato i macarons e mi son detta, "vabbè, vediamo gli altri". Provati anche gli altri, meno sofisticati e pretenziosi e più veri, ma insomma, c'è tanto di meglio al mondo. Adesso uccidetemi pure.

2 commenti:

  1. non sono stata in nessuno dei posti da te elencati, ma le crepes fatte con il grano saraceno le ho mangiate vicino casa della mia amica... erano buonissime!! insomma... una lista da tenere a mente per la prossima volta che tornerò a Parigi!

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    1. Spero ti possa essere utile! E soprattutto spero che tu possa tornare presto a Parigi :-D

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