lunedì 24 agosto 2015

Muffin vegani all'avena e more

Tutto è cominciato con la malattia di mia suocera. Quando qualcuno si ammala, nel 2015, Internet diventa il tuo migliore amico e peggior nemico allo stesso tempo. Cominci a guardare, leggere, sbirciare dicendoti di non farlo, insomma tutte quelle cose che facciamo regolarmente quando sentiamo un malessere un pochino diverso dal solito. Nel leggere articoli sul cancro, mio marito è arrivato ad alcuni testi che parlavano di correlazione tra cancro e alimentazione (ne avremo letto mille volte in passato, ma tutto assume un significato diverso quando la malattia entra a far parte della tua vita). Parlandone, ricordo di avergli detto: "ah, sì, c'è un anche un libro che si chiama The China Study, è una vita che lo voglio leggere". Detto, fatto. Pochi giorni dopo, ha comperato il libro e si è immerso nella lettura. 

Sono bastati pochi capitoli perché arrivasse da me annunciandomi: "credo che diventerò vegano". Tutto questo senza pensare che questa sua affermazione, che non voleva essere una dichiarazione d'intenti così netta, avrebbe scatenato in me una cieca determinazione. Ero già pronta a comperare libri, fare la tessera da Natura Sì e buttar via tutti gli affettati che avevamo in frigo. Che vi devo dire, son pur sempre la figlia di un uomo che - per qualsiasi passione gli passasse per la mente - comperava manuali, attrezzatura completa e non mancava di iscriversi a un corso, se possibile. 

Mio marito ha quindi cercato di frenare il mio estremismo, dicendomi che dovevamo farlo con una certa gradualità. Avremmo inziato a eliminare quante più proteine animali possibile, quanto meno nell'alimentazione a casa. Avremmo poi continuato a chiudere un occhio sul mangiare fuori casa, ché viviamo in provincia, essere vegani vuol dire chiudersi in casa e non poter vedere nessuno per cena. Ma cominciare a sperimentare sulle nostre abitudini casalinghe, lo ammetto, mi stimola parecchio. Io cucino molto poco, vivo di pasta e verdura preparata in maniera semplice, l'unica cosa nella quale spendo tempo in cucina sono i dolci. Quindi perché non iniziare da lì?

E se mi conoscete bene, dovreste sapere che non potevo non iniziare con i muffin. I muffin sono il mio marchio di fabbrica, li ho cucinati in tutte le varianti, praticamente vengono sempre perfetti, sono i miei amici fedeli. Beh, dovevo partire da loro per la mia avventura nella cucina vegana (Amici, tranquilli, per voi continuerò con i dolcetti burrosi ai quali vi ho abituati, non vi preoccupate). 

Nel cercare in rete, ho trovato il sito Il goloso mangiarsano, quello a cui devo la mitica torta di cioccolato e zucchine, dove ho trovato la ricetta di questi muffin e infinite e preziose spiegazioni sul ruolo di determinati alimenti. Le istruzioni sono chiare e precise, ci sono anche video e la prima ricetta provata è venuta bene, quindi il sito mi ha decisamente conquistata. 

Visto poi che le dosi erano un po' abbondanti per me, ho deciso di provare a rendere vegana la mia solita ricetta dei muffin, quella che ormai faccio a occhi chiusi. Risultato perfetto, io tanto felice. Eccovela qui, tutta per voi. 


Muffin vegani all'avena e more

Ingredienti:
120 gr. di farina integrale
100 gr. di farina d'avena
80 gr. di zucchero di canna
70 gr. di fiocchi d'avena
100 ml. di olio di semi
150  ml. di latte di soia
2 cucchiai di semi di lino (frullati)
1 bustina di lievito per dolci
more o altra frutta

Come per tutti gli altri muffin, prima si mescolano gli ingredienti secchi, quindi si aggiungono quelli secchi. Poi si mettono nei pirottini e quindi si cuociono in forno a 180° per 20/25 minuti. 

Considerazioni:

- la farina d'avena non so se esista in commercio, io mi limito a passare al mixer i fiocchi
- ho usato il latte di soia della Granarolo (l'unico che ho trovato al supermercato vicino casa), pare sia bio e italiano e insomma m'è sembrato abbastanza "sano". Qualcuno di voi sa consigliarmi altre marche?
- i semi di lino servono a legare gli ingredienti, sostituendo le uova. Per ridurli in farina ho sudato le sette camicie. Se avete un classico mixer da cucina, come il mio, preparatevi a tempi lunghi e pazienza (non fatevi prendere dall'ansia, prima o poi si frulleranno, 'sti cavolo di semi). Cercando in rete, pare sia ottimo il macinacaffè, ma io non ce l'ho. Meh. 

Il risultato finale è quello di ottimi muffin integrali. Sono meno soffici di quelli classici, ma questo mi succedeva anche quando usavo farina integrale e zucchero di canna nella ricetta tradizionale. L'unica differenza è che non "crescono" come quelli classici, ma tendono a rimanere un po' piatti. Credo che me ne farò una ragione, peraltro. La mia sperimentazione continua, quindi nuove ricette sono dietro l'angolo! 

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