lunedì 3 giugno 2013

L'imprevedibile viaggio di Harold Fry - Rachel James

 
Harold Fry è un uomo ordinario. Un uomo tranquillo, di quelli di cui quasi non ti accorgi, oppure di cui ti accorgi per l'aria un po' dimessa con cui vanno in giro. Una giacca a quadri un po' sformata, una patina un po' fuori moda, la schiena incurvata, un uomo di quelli che sembrano attraversare la vita senza lasciare un segno, senza fare la differenza. Io mi ci sono affezionata subito, a Harold Fry. Forse perché si tende a solidarizzare con i più deboli, forse perché mi ricorda tanto il mio professore di filosofia del liceo, timida vittima della nostra banda di adolescenti crudeli e indifferenti. Chissà che fine ha fatto quel professore, chissà se anche lui, come Harold Fry, a un certo punto ha deciso di fare la differenza.
 
Sì, perché come spesso succede agli uomini più tranquilli, quelli con la vita apparentemente più semplice e lineare, Harold Fry decide di fare la differenza. E lo fa in maniera semplice, così come ha sempre vissuto la sua vita. Harold Fry non fa altro che mettersi in cammino. Infatti, dopo aver ricevuto una lettera da una vecchia amica morente, ricoverata in un casa di riposo all'altro capo dell'Inghilterra, Harold decide di andarla a trovare. A piedi. Nella speranza che l'attesa di una sua visita possa tenere in vita l'amica. Il progetto prende inizio con incertezza, quasi senza che Harold se ne renda conto, finchè una sconosciuta (non sono spesso le chiacchiere con gli sconosciuti a rivelarci grandi verità sulla nostra vita?) gli fa capire quale sia la cosa giusta da fare, raccontandogli di come lei abbia tenuto in vita la zia e dicendogli: "bisogna fidarsi di ciò che non si conosce e buttarsi. Credere di poter fare la differenza". E allora Harold decide di fare la differenza. Di aiutare l'amica Queenie a vivere. Semplicemente camminando.
 
E io, ogni sera, mi sono messa nel letto, ho acceso la luce del comodino e ho camminato con lui. Ho seguito i suoi passi, i suoi dubbi, i momenti di difficoltà, i momenti di  consapevolezza, l'ho seguito mentre camminando rialzava la schiena, scrollandosi di dosso la debolezza che l'aveva accompagnato tutta la vita e diventando un uomo sempre più forte. Perché un uomo con un sogno è così forte da essere quasi invincibile. L'ho visto seguire il filo dei ricordi, lungo il cammino, piangere dal dolore, farsi forza, concentrarsi sui passi da fare come una sorta di meditazione, diventare un esempio per altre persone. L'ho visto abbattersi, credere di non farcela, mi sono stancata, intristita, rallegrata, fatta coraggio insieme a lui. L'ho accompagnato in questa impresa, straordinaria nella sua semplicità, e l'ho sostenuto costantemente, pagina dopo pagina. Del resto, non si può non sostenere un uomo così carico di dolore ma così pieno di speranza.

Vi consiglio questo libro col cuore, se avete voglia di imbarcarvi in un viaggio doloroso, fisicamente e psicologicamente, ma anche pieno di meraviglia. C'è il dolore che nasce da un'infanzia difficile, dal ritrovarsi a vivere una vita standone quasi al di fuori, la sofferenza di una quotidianità sempre uguale, fatta di ritualità e silenzi, il confronto con la morte, ma c'è anche la gioia per le piccole cose della vita, la magia che viene dalla natura intorno a noi, l'ispirazione che nasce dalle parole degli sconosciuti, il riconoscersi, il ritrovarsi, la bellezza dell'amore che resiste nonostante tutto. E la grandissima forza della speranza, balsamo miracoloso per ognuno di noi. Quindi, se avete voglia di vivere tutto questo, accompagnate anche voi Harold Fry!

6 commenti:

  1. Continuando sul filone delle cose in comune, se è piaciuto a te, piacerà anche a me...anche se l'ho cominciato ad amare sin dal momento in cui ho letto: " "bisogna fidarsi di ciò che non si conosce e buttarsi. Credere di poter fare la differenza"

    Ciao Cinzia :)

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    1. Dai, leggilo e fammi sapere cosa ne pensi!
      Un abbraccio
      Cinzia

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  2. Non avrei saputo scriverlo meglio.
    Ancora adesso, quando rivedo la copertina del libro, mi viene nostalgia di Harold...

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    1. Che bel complimento che mi hai fatto, grazie di cuore. Dici bene, ho un po' di nostalgia di Harold anche io...
      Cinzia

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  3. Mi hai incuriosita davvero! Comincerò a leggerlo al più presto!! :)

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