giovedì 2 giugno 2016

Chiacchiere del venerdì

Foto Artur Rutkowski su Unsplash

Buongiorno, amici del mio cuor. Sono troppo lontana da questo blog e mi dispiace da morire. Mi manca tantissimo venire qui, cliccare su "nuovo post" e riversare in questo spazio virtuale tutte le cose che mi passano per la testa. Avrei una marea di cose da raccontare, ho un quaderno pieno di appunti, foglietti segnati qua e là, argomenti che mi vengono in mente mentre sono a passeggio con il cane, ma niente, non ho tempo. Non ce la faccio. Niet, nada, no se puede. 

Da quando ho deciso di dedicare ogni mio attimo e ogni mio neurone creativo a Instantly Italy, il tempo per questo blog s'è assottigliato. Lavoro tantissimo e, quando non lavoro, mi annullo davanti alla tv, esco col cane, metto insieme qualcosa di commestibile da mangiare insieme a mio marito, esco a bermi una birra, faccio delle gite, vedo delle mostre, leggo dei libri, vado a dei concerti, dormo. Insomma, il tempo per il blog è sempre meno. 

Ho addirittura meditato seriamente di chiuderlo, tempo fa, ma lo amo troppo questo angolo di internet per mettere la parola fine. Scriverò quando potrò, voi mi perdonerete, non mi abbandonerete e mi vorrete sempre bene, vero? Perché mi dispiacerebbe un casino perdervi, capito? Se non ho chiuso questo blog è solo per voi, capito? Eh? Eh? Eh?

Ma adesso basta con le lagne, ho un attimo di tempo...ce le facciamo due chiacchiere? Dai. 

- come saprete se mi seguite su instagram, la scorsa settimana sono stata a Roma. Che figata, ragazzi, cosa sto qui a dirvelo. Ho aspettato quarant'anni prima di andare a Roma, poi me ne sono innamorata perdutamente e ora ci vado ogni volta che posso. E ogni volta me ne innamoro un po' di più. Sono stata tre giorni e mi sono goduta ogni attimo, il Ghetto, i carciofi alla giudia e la pizza ebraica, ché il Ghetto rimarrà sempre il mio posto del cuore a Roma, una lunghissima chiacchierata con Emanuela della Libreria del Viaggiatore, passeggiate senza meta e senza fine, finché non sentivo più le gambe, la pizza bianca del Forno di Campo dei Fiori, il profumo dei gelsomini, quello dei tigli e i tramonti che ti strappano il cuore, un'intera giornata insieme alla mia adorata Tamara e mille, mille, altre cose. Come dice Tamara, Roma sa fare una magia e irretire le persone: con me, c'è riuscita benissimo. 

- a Roma, mi sono vista la mostra di Mucha al Vittoriano. Ma come, mi direte voi, c'è la mostra di Mucha a Genova e tu vai a vedere quella di Roma? E lo so, che vi devo dire, 'sta cosa di due mostre in contemporanea m'ha messo curiosità e devo vederle entrambe per confrontarle. Sono a questo livello di pazzia. Comunque, la mostra a Roma bella, i manifesti di Mucha fantastici, magari un pochino più di illuminazione non sarebbe dispiaciuta, ma va bene così. Adesso devo solo vedere quella di Genova. 

- per quanto dica che lavoro tanto e non riesco a far niente e bla, bla, bla, mi sono resa conto di aver visto un numero notevole (per i miei standard) di film, in questo periodo. Ho visto due film in spagnolo, sempre grazie a Mubi: Amador, film spagnolo tenerissimo che racconta la storia di Marcela, che lavora come badante per Amador e che, quando quest'ultimo muore, si trova davanti a una scelta difficile, e After Lucia, un film messicano sul tema del bullismo, molto duro e con un finale che ti lascia a bocca aperta. Ve li consiglio entrambi, davvero interessanti. 

- grazie a Netflix, invece, ho visto e amato e adorato Le vite degli altri (ormai lo sapete che non sono esattamente sul pezzo, per quel che riguarda il cinema), che ho visto appena tornata da Berlino e, forse per quel motivo, ha assunto un significato ancora più speciale, Inception, uno di quei film che richiedono l'uso di troppi neuroni del mio povero cervello e che quindi ho guardato con una certa sufficienza e un po' distrazione, seppur concentrandomi per bene sulle scene in cui appare DiCaprio. E poi ho visto Lui è tornato, un film tedesco che vi consiglio caldamente: è la storia di Hitler che si risveglia nel 2014 e viene scambiato per un comico. Credevo fosse una commedia, in realtà è una storia che lascia un gran amaro in bocca. E poi ho visto Suburra, a proposito di amaro in bocca. 

- per quel che riguarda le serie TV, niente da dire, tutto dedicato a Gomorra e al Trono di Spade, ne riparliamo il prossimo mese.

- ma ho anche letto, eh. Oh, se ho letto. Mi sono divorata un classico, Il giardino dei Finzi Contini, che avevo tanto odiato da ragazzina, ma che un articolo entusiasta di Daria Bignardi mi ha convinta a rileggere (e ho fatto bene). Poi ho letto Berlin, una raccolta di brani letterari che raccontano la città (bellissima idea, libro davvero interessante). Sul treno per Roma ho divorato L'orto di un perdigiorno, il racconto di Pia Pera sulla rinascita del suo orto e giardino in Toscana e ora, presa dalla voglia di un bel romanzo appassionante, sto leggendo Niente si oppone alla notte di Delphine de Vigan, una storia familiare triste, allegra, incasinata, per il momento davvero coinvolgente. Ma ho una bella pila sul comodino che mi aspetta...

- non so più come, non so più dove, ho scoperto The Comma Queen, una serie di video dove una giornalista del New Yorker tiene delle brevissime lezioni di grammatica inglese. Sarà che lei assomiglia alla mia adorata prof di inglese dell'università, sarà il mio sconfinato amore per la lingua inglese, insomma, mi innamorai perdutamente

- la scorsa domenica, per un pranzo di famiglia, sono stata in alta Langa - uno dei posti più magici del mondo, se avete occasione andateci - e ho scoperto un luogo incredibile, l'Arboreto Prandi, che mi ha dato finalmente occasione di trovare risposta a una domanda, letta tempo fa in un post: "cosa ti fa veramente felice?". Una roba mica da poco, ecco. 

- e proprio a proposito della risposta alla domanda di cui sopra, ho trovato per caso il canale youtube che andavo cercando, da secoli. Sapevo che c'era là fuori, lo sentivo, era solo questione di trovarlo. E' questo. So che piacerà tanto, se ancora non lo conoscono, a Elena e Daria. 

- e poi, last but not least, veniamo alla cosa veramente, ma veramente importante di questo periodo: il biglietto per il concerto dei Duran Duran ad Assago. Mancano pochissimi giorni, ma io li aspetto da anni, da un lontanissimo 1984 in cui mi sono innamorata perdutamente di Simon Le Bon senza scordarlo più. Insomma, la prossima settimana porto la Cinzia ragazzina a vedere Simon e a sentire canzoni che conosco a memoria, strofa dopo strofa. Metterò le Superga, per l'occasione. 

Ovviamente, la colonna sonora di questo periodo non poteva che essere questa: 

2 commenti:

  1. quanta vita! meraviglia! ho appena aperto quel canale youtube e mi sono già innamorata

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  2. capita che ci sia talmente tanta vita da vivere, da non aver tempo per il blog....
    non me ne vergognerei, ma mi godrei ciò che mi fa stare bene

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