venerdì 18 ottobre 2013

La wishlist degli ospiti: Mariachiara

Un nuovo venerdì, un nuovo fine settimana davanti a noi e una nuova, splendida wishlist degli ospiti. L'ennesimo regalo per me e per voi. Chi ci fa questo regalo, questa volta, è Mariachiara. Cosa vi posso dire di Mariachiara? Se siete appassionati di cucina, di Internet, di social network, sicuramente la conoscerete già. Lei è Maricler, anima (insieme al marito Fabrizio) del blog The chef is on the table, Food Strategist, Digital PR e ideatrice (insieme a Francesca Gonzales) della geniale Food Geek Dinner.
Ho cominciato a seguire Maricler e Fabrizio anni fa, conquistata dal loro unconventional foodblog, ossia un blog di cibo e enogastronomia che non propone ricette, ma racconta il mondo del food a 360°, parlando di chef, ristoranti, eventi, libri, insomma di tutto quello che ruota intorno a quello che mangiamo e che fa sì che esso non nutra solo lo stomaco ma anche l'anima. Come vi dicevo, all'inizio mi ha conquistato il blog, poi mi ha conquistata Mariachiara. La sua ironia, la dolcezza, la grandissima forza e la determinazione. I messaggi scemi che ci scambiamo su Facebook e le riflessioni sulle cose importanti della vita. Le parrucche fucsia su Instagram e i consigli di lettura. Le passioni in comune e la sensazione di essere sulla stessa lunghezza d'onda, pur vivendo così lontane e vedendosi così poco. Insomma, lei è tutto un mondo e un po' di questo mondo è qui in questa wishlist. Buona lettura!

1. Andare a Sarmede alla mostra d'Illustrazione per l'infanzia. Anzi, illustrare il mondo intero.
Ogni anno intorno a ottobre si svolge la Mostra Internazionale d'Illustrazione a Sarmede, in provincia di Treviso. Rispetto a quella di Bologna, questa ha un imprinting più sauvage, e l'intero paese assume i contorni di una fiaba animata.
Per me che sono appassionata di illustrazioni Sarmede è ormai un nome leggendario, un evento che puntualmente manco perché sempre impegnata a fare altro. Quindi sì, ci vorrei andare e stare, ammirare e perdermi, conoscere e godere.
Di più, anzi: vorrei che il mondo intero (me compresa) avesse la capacità di vedersi illustrato per andare oltre le proprie miserie esistenziali. L'illustrazione ha infatti il merito di mostrare i soggetti con quel tocco di (s)drammatizzazione in più, e di costruire un ecosistema che non è mai egocentrico: c'è sempre qualcuno o qualcosa insieme al personaggio principale, fosse anche solo una vespina con ciglia da star. L'illustrazione sa caramellizzare tutte le asprezze, e aiuta molto a smettere di guardarsi l'ombelico :)
(illustrazione Amy Casey)
2. Avere tutta la collezione di Tomoko Tokuda e pure le foto di Andrea Simi.
Tomoko è un'artista giapponese che vive a Milano e realizza gioielli recuperando vecchi orologi e i loro meccanismi. Per chi è affascinato dall'estetica steampunk, ama indossare gioielli e predilige quelli dal significante da coroncina in testa, i gioielli di Tomoko sono la soluzione ideale. Ispirato proprio da Tomo, Andrea Simi, un fotografo toscano che vive a Torino, ha scattato una serie fotografica chiamandola De-Clocks: i meccanismi degli orologi sono scarnificati, eppure imponenti, per nulla morti. Adoro quella serie, e la vorrei tutta!
(foto Andrea Simi)

3. Un ritratto scattato da Maurizio Camagna
Da un paio di anni capita di rispondere a interviste sul mio blog o il mio lavoro, e in genere di stare molto più attenta a quella che con un parolone definisco Immagine Pubblica. Il pudore naturale che mi accompagna mi impedisce di pubblicare foto e status di cui potermi vergognare da lucida, e metà del lavoro è già fatto :) Per l'altra metà vorrei avere un portfolio di ritratti per ogni occasione, dal profilo di Linkedin alle foto per il mio nuovo sito (e no, non parlo degli autoritratti con parrucca fucsia su Instagram). Vorrei che a scattarmi queste foto fosse Maurizio Camagna, uno dei fotografi ritrattisti più bravi in Italia. Oltre a essere un fotografo strepitoso, e uno dei ritrattisti dei Baustelle (+ 100 punti), costruisce per ogni persona lo sfondo ideale per fotografarla, individuando location insolite.
 
(foto Maurizio Camagna)
4. Tornare al molo di Trieste e tirare un sospirone. Poi fare il gesto dell’ombrello.
Questa è una roba personalissima, ma quel molo per me è stato il primo vero lancio dei dadi della mia vita adulta. Avevo 18 anni, e lì sopra ho iniziato a capire un po' come sarebbe stata la vita. Visto che siamo donne, trentenni, ansiose, vorrei tornare lì ogni tanto e dire: ei, qui pensavi fosse più semplice, davvero le cose sono così complicate?

 (foto Mauro Cattelani)

5. Avere nella dispensa una riserva infinita di alici.
Se non rischiassi di trasformarmi in muschio, baserei la mia alimentazione esclusivamente su piatti a base di alici: pane burro e alici, pasta con le alici, alici impanate e fritte. Non mi stancano mai e vorrei che qualcuno inventasse un lollipop acciugoso da scartare al cinema. Vorrei avere una scorta di alici di ogni tipo, un pusher personale che mi rifornisca di alici rare e di ricette uniche.

5 commenti:

  1. Senza parlare dell'entusiasmo e la voglia di andare a conoscere Mariachiara sul suo blog non posso non adorare il quarto punto di questa wishlist che oltretutto è stimolante e oltre :)

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    1. Eh già, il punto numero 4 fa davvero riflettere.
      Ciao Vero!

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  2. Il punto 4 mi ha colpito, affondato e anche un po' commosso. Ha proprio ragione, perchè tutti noi abbiamo un molo di Trieste e dovremmo ritornarci più spesso.

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    1. Ho pensato anch'io quale fosse il mio molo di Trieste e ho fatto un salto indietro nel tempo. Che persona ero, cosa volevo diventare, cosa sono diventata, cosa voglio diventare.
      Il punto numero 4 è davvero speciale.
      Cinzia

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  3. la mostra di Sarmede è bellissimissima ♥
    (ciao maricler!)

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