lunedì 11 novembre 2013

Tea for Two

Daria è tornata e supera se stessa. Eccovi la terza puntata di Tea for Two. 

Scende la pioggia ma che fa, ma che si fa, ma che si può fare in una giornata così per sorridere?
Immagino di infilarmi un impermeabile e un cappello come un Bogart in gonnella e di correre a casa della Queen. Lei è già lì che mi aspetta con un tè caldo, una fetta di torta appena cucinata e il suo celebre sorriso.
Sorriso un po’ meno convinto, oggi, perchè la pioggerellina senza senso le fa lievemente girare i coglioni. Qui bisogna rimediare, perchè la Queen quando ride, ride proprio con tutta la faccia ed è così contagiosa che magari riusciamo anche a richiamare il sole all’appello.
Ma per soffiare via le nuvole serve uno del mestiere.
E allora, dai, Dizzy, soffia in quella tromba e insieme alle note fai volare lontano questa pioggerella che continua a scendere mentre noi facciamo girare sul piatto “Umbrella Man”.
E già che ci sei, fai volare lontano anche noi due.
Oh cazzo.
L’ha fatto veramente.
Io e la Queen siamo sedute a un tavolino rotondo di questo locale buio e fumoso ma così caldo che ti sembra di essere ripiombato tra le braccia della mamma. Soprattutto perchè lì, di fronte a noi, c’è proprio Dizzy che suona e, al suo fianco, Charlie Parker.
Signore e Signori, Bird & Diz.
La Queen ordina un whisky e io “Queen, ma che dici? Si può? Io degli anni del proibizionismo non ho mai capito una beata fava, se non che davanti a quella porta, come dove? !uella laggiù, a destra, ehi, Queen, non girarti adesso però che qui ci sgamano, capiscono che non siamo del posto e poi spiegaglielo tu che arriviamo dal 2013. Comunque, dicevo, dalla porta laggiù, ci sono due gangster, sìssignore, sono due gangster, come sarebbe a dire come faccio a saperlo?! Hanno il gessato e il borsalino, non vedi? Dietro ci sarà una stanzetta piccola, spoglia, con questi tizi che giocano a carte, fumano, bevono whisky e fanno girare un sacco di soldi e uno si chiamerà si-cu-ra-men-te Johnny, perchè c’è sempre un Johnny in questi casi e.. e... e che emozione Queen, ci sono i gangster capisci?!”.
E intanto la Queen beve il suo whisky e io, spalancando gli occhi, “Oddio, Queen, ma CHE COSA FAI? sei impazzita?! Non si può bere whisky così!”.
Queen, elegantissima e altera, mi risponde di piantarla che il proibizionismo è già finito da qualche anno. “Goditi Bird & Diz - mi dice - e fatti un whisky pure tu”.
Nel frattempo Dizzy continua a suonare e mentre soffia ci soffia via pure la pioggerella che c’è qua, le nuvole scure e tutto il resto e sapete perchè?
Perchè la tromba di Dizzy Gillespie a un certo punto si è storta.
Le leggende sono tante, alcuni dicono che ci si sedette sopra lui, altri sostengono che gliel’avessero fatta cadere. Fatto sta che Dizzy si trovò con questa tromba storta, roba che io al suo posto avrei pianto tantissimo, invece lui sapete che cosa fece?
La suonò. E gli uscì un suono che lo fece innamorare.
Da allora non smise mai di suonare la sua tromba piegata.
A me piace pensare che la vita sia un po’ così.
Ci sono momenti, periodi, situazioni particolari per cui vi sembra che la vostra vita sia storta o tutta da rifare o che abbia preso una piega sbagliata.
Beh. Soffiateci dentro, cercate il vostro suono, un suono tutto vostro, originale, provate varie note, scoprite la vostra melodia.
Sappiate cogliere questo suono nuovo, diverso, che salta fuori proprio quando pensavate di aver storto la vostra vita in maniera irreparabile.
Soffiateci dentro, come fece Dizzy con la sua tromba, e innamoratevi della vostra nuova pelle.

3 commenti:

  1. Risposte
    1. vedo ora i vostri commenti e siete troppo buone, davvero. io invece stavo pensando che scrivo cose troppo tristi, forse. o meglio, stavo pensando che oltre a scriverle tristi, le scrivo pure male! :)

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