mercoledì 27 luglio 2016

Leggermente: Boscodirovo

Questa rubrica diventa ogni mese più preziosa. Mi ha fatto scoprire libri bellissimi, è una costante fonte di ispirazione e di meraviglia e, come capita oggi, mi porta indietro nel tempo a riscoprire ricordi che pensavo sopiti. Insomma, torna Elena e ci regala un Leggermente che ci riporta bambini, nelle lunghe estati della nostra infanzia, quelle che hanno messo il seme degli adulti che siamo diventati. Che bellissimo regalo, grazie Elena. 

Siamo in piena, pienissima estate e io, come ogni anno, ripenso alle vacanze di quando ero bambina. Nei (rari) momenti in cui non stavo in montagna o al mare trascorrevo il tempo giocando sui prati, negli orti, nei boschi e nel giardino dei nonni, spesso leggendo un libro. Uno dei miei preferiti in assoluto (ma posso tranquillamente dire il mio preferito di sempre) è quello di cui vi parlerò oggi, in questo Leggermente di fine Luglio.


Boscodirovo, di Jill Barklem, è un classicone: più o meno lo conoscono e amano tutti. Per i disegni, per l'atmosfera e per la delicatezza con cui vengono raccontate le storie della famiglia di topolini, protagonista di ogni avventura. Io possiedo la raccolta de Le Quattro Stagioni di Boscodirovo e due libri più piccoli, che ho altrettanto adorato, intitolati Storia di mare e  Avventura sui monti.


Il mio vecchio volume è ormai ingiallito, ricordo che da bambina mi sembrava enorme e pesantissimo, ma ricordo anche che allora come adesso mi piaceva tanto la parte iniziale, in cui l'autrice racconta come ha lavorato ai suoi progetti, mostrando foto, schizzi e (meraviglia!) fiori pressati, tutte cose che l'hanno aiutata nell'ispirazione quotidiana.


Risfogliandolo per scrivere il Leggermente mi ha ricordato così tanto il "il giornale delle gite" e il mio modo di vivere la natura che mi sono quasi commossa, è stato un salto indietro nel tempo e una conferma: sono diventata quello che immaginavo sarei diventata. Quando costruivo stanze sull'albero, facevo il pesto schiacciando l'ombelico di venere raccolto sul muro dietro casa, mi nascondevo nei prati di zinnie in fiore, raccoglievo calle facendo attenzione ai ragni, salivo sulla teleferica dei nonni, annaffiavo i fiori del cortile con le galosce e la maglietta a righe, seccavo le foglie nella pressa e alla fine della stagione le attaccavo su quadri di corteccia, accarezzavo gatti all'ombra del pergolato di uva fragola, bevevo sprite a merenda mangiando il gelato gusto stracciatella.


Ma ritorniamo al libro.

Boscodirovo è un manuale di comportamento, credo che dovrebbe essere regalato a tutti i bambini in età scolare e raccontato la sera prima di dormire o la mattina sotto l'albero, nelle giornate calde d'estate. Porta con sé, oltre che i disegni bellissimi di Jill, un'infinità di informazioni e insegnamenti: la lealtà, l'amicizia, la perseveranza, la pazienza, la capacità di osservare e attendere il momento giusto, l'amore per la terra e i suoi doni, il coraggio... sono tutti contenuti in questa piccola grande raccolta. Dal punto di vista estetico, guardando le illustrazioni e le centinaia di dettagli che contengono, non si può che essere spinti a provare a replicare i disegni, sul tavolo della cucina, tra matite acquarellabili, gomme, temperini e fogli bianchi.


Con Boscodirovo ho viaggiato, ho attraversato le stagioni e sono stata nei luoghi dove davvero andavo ogni anno: mari e monti, sabbia e pietre, acqua e neve, alberi e fiori. Ho riconosciuto, tra le scene a colori, i gesti di mia nonna, le marmellate preparate da mamma, le bacche che nascevano nel bosco di fronte, i compleanni rustici ma curati che organizzava per me la mia famiglia, le dispense piene di cibo che non si sa mai, i sentieri di montagna e gli ombrelloni a righe inclinati dal vento. 

C'è una cosa, però, che ricordo più di tutte e che ancora oggi, libro alla mano, mi colpisce dritta al cuore: la luce. Quella sottile che filtra dalle persiane e cattura il pulviscolo facendolo danzare, quella chiara e gentile che scandisce i pomeriggi caldi d'estate durante il pisolino del dopo pranzo, quella calda e romantica che avvolge le sere di primavera poco prima di cena, quella corta e piena di malinconia che porta con sé il freddo dell'inverno.


Leggete Boscodirovo, regalatelo, tenetelo nella libreria per poterlo sfogliare ogni tanto, che abbiate quarant'anni come otto, che siate maschioni  rudi come ragazzine delicate, che amiate la montagna come il mare, che sappiate disegnare come no: ne vale la pena sempre, davvero.

Ecco la citazione di oggi e buona estate a tutti!
"E giunse il tramonto, opaco e dorato sui campi. Il cielo azzurro lentamente imbruniva, e i topolini cominciarono a pensare al ritorno"

venerdì 22 luglio 2016

Chiacchiere del venerdì


Buongiorno, amici miei. Come state? Io non mi lamento, l'estate fa il suo dovere, il mare è splendido, le sere sono lunghe, l'orto è rigoglioso, la birra è sempre in frigo. Insomma, va tutto bene. Sono poco presente da queste parti, ma ormai è diventata un'abitudine. Conto di ritornare a pieno regime in autunno, ma ho già messo in lista una serie di cose da fare che non so, facciamo che non vi prometto nulla così va meglio.

Che poi vi prometto cosa, non starete mica lì ad aspettare i miei post, no? Con tutto quello che c'è da fare, le meraviglie di post che si possono leggere su centinaia di blog, insomma, mica c'avrete bisogno del mio, no? (Ecco, tutto questo solo per farmi dire "no, ti prego, Cindy, scrivi ancora, non ci abbandonare", sempre il mio solito bisogno di conferme, che vi devo dire. E' un insicurezza che mi porto dietro dalle elementari). 

Comunque, è passato un po' di tempo dall'ultima volta in cui abbiamo fatto due chiacchiere, quindi ho deciso che era giunto il momento di aggiornarvi un po' sulla mia vita. Che suspance, eh? Chissà che vita emozionante. Quali mirabolanti avventure. Vabbè, daje, partiamo con 'ste chiacchiere. 

- cominciamo con i film. Zero. E' passato un mese e mezzo dall'ultima volta in cui ho scritto un post simile a questo e io non ho visto neppure un film, nel frattempo. Manco mezzo. Niente. Nada. Zero totale. Un po' perché è estate, stiamo fuori, quando torno in casa vado dritta a letto, un po' perché non c'ho proprio voglia. Ad agosto comincerà la rassegna di cinema all'aperto, conto di rifarmi lì. Speriamo. 

- serie tv, Cindy? Eh, calma piatta anche lì. Sto guardando Game of Thrones ma non ho ancora finito. Sarà che m'hanno un po' stufato, sarà che se non ci fosse Daenerys nata dalla tempesta avrei già mollato lì, saranno i motivi di cui al punto precedente, insomma, si va a rilento anche in questo campo. Ma non vedo l'ora di finirla per cominciare Strange Things, di cui ho letto MERAVIGLIE. 

- in compenso, mi son rifatta sul fronte delle letture. Complice il risveglio all'alba quando la luce comincia a filtrare dalle tapparelle, mi sono letta L'Italia è un bosco di Tiziano Fratus, un libro che ho corteggiato per mesi in libreria prima di decidermi ad acquistarlo e che non ha deluso tutte le mie aspettative, una bellissima dichiarazione d'amore per la natura e per il nostro paese, con un sacco di spunti per gite alla ricerca di alberi. Poi ho letto The Country Diary of an Edwardian Lady, un diario pieno di schizzi di piante e animali, bellissimo e magico. Poi sono passata a Il resto è ossigeno di Valentina Stella, consigliatomi dalla mia cara Giulia, che ho divorato in due giorni. Dopo mi sono buttata su Un angelo alla mia tavola di Janet Frame, libro che ho acquistato a metà anni '90 dopo aver visto il film di Jane Campion (bellissimo!) e che poi non ho mai letto. E' l'autobiografia della scrittrice neozelandese, che racconta la sua infanzia in Nuova Zelanda, i suoi periodi in ospedale psichiatrico, i viaggi, la professione di scrittrice, un libro veramente magico, pieno di dettagli e preziose minuzie. Poi ho letto Il cammino immortale di Jean-Christophe Rufin, trovato per caso tra le offerte per Kindle e amato molto. Dico da una vita che voglio fare il Camino di Santiago, finirò per leggerne solo nei libri, ma forse va bene così. Ora sto leggendo La felicità delle piccole cose di Caroline Vermalle, scelto tra una pila di libri in offerta in libreria, che mi ha catturato per la sua trama (una sorta di caccia al tesoro sulle orme degli impressionisti). Vedremo. 

- come libri non son messa male, eh? Si dorme meno, si legge di più. Molto semplice. Che altro ho fatto? La scorsa volta c'eravamo lasciati con me che dovevo andare al concerto dei Duran Duran. Ci sono andata. E' stato bellissimo, emozionante, divertente, coinvolgente, insomma, m'è piaciuto. Pensavo di assistere a una sorta di revival, invece è stato un live estremamente contemporaneo. Sono davvero dei grandi, ci avevamo visto lungo, noi ragazzine degli anni '80. 

- sabato scorso, invece, sono andata a sentire Max Gazzé al Porto Antico a Genova. Amo quella location tantissimo, perché è in riva al mare, passano le navi da crociera e mi viene in mente Fellini ed è tutto molto romantico e poi perché, molto più prosaicamente, la location è piccola, si vede da Dio e - come dice il mio amico Mirko - la birra non è mai troppo lontana. Il concerto è stato bello, allegro, col sorriso sulle labbra. E poi c'era anche Elena e questo ha reso tutto ancora più bello. 

- sempre a proposito di concerti, se sopravvivo a un fine settimana piuttosto impegnativo, domenica sera andrò a sentire Daniele Silvestri e non vedo l'ora. L'elenco delle sue canzoni che amo è infinito. Mi mancherebbe giusto Niccolò Fabi, che poi sarebbe anche il più figo dei tre, ma non amo molto la sua musica. Peccato. (Uno dei miei più grandi rimpianti? Non averli sentiti tutti e tre insieme in tour, mannaggia a me). 

- non ho altro da dichiarare vostro onore. Ho fatto qualche acquisto durante i saldi, obbligata dal fatto che sono dimagrita e non mi va più bene quasi niente (buona come scusa, no?), ho comperato le scarpe più belle del mondo e sono entrata nel tunnel del vintage. Ma non andremo oltre, ok? 

Ma voi ditemi, cosa avete fatto? Libri che vi hanno cambiato la vita, film che non ci possiamo perdere, musica in cuffia a rotazione? Ditemi!

Ah, dimenticavo, in questo periodo la colonna sonora è questa qui:

venerdì 1 luglio 2016

Wishlist del venerdì

Buongiorno, buon venerdì, buon fine settimana e buona estate, amici bellissimi. Come state? Io sto alla grande, come già vi avevo detto nel post di lunedì. Spero davvero sia lo stesso anche per voi. 

E' una vita che non scrivo una wishlist, non che non abbia centocinquantamila desideri che non aspettano altro che si essere soddisfatti, era solo che non riuscivo a trovare il tempo per metterli giù per bene. Poi ne sono arrivati tre che chiedevano a gran voce di essere espressi e quindi eccoli qui. 

1. Come sapete bene, ultimamente ho una certa ossessione per le piante, la natura, il verde, il giardinaggio e robe così. Queste cose le amo tutto l'anno, ma in estate il mio amore diventa quasi ossessione. Vorrei vivere in una grande casa con giardino, sapere tutto di botanica, essere capace di coltivare tutte le piante più belle, vivere in zoccoli e grembiule in mezzo ai profumi dei fiori. In mancanza di tutto questo, mi accontenterei di queste fantastiche stampe a tema vegetale. 



2. Nei giorni scorsi, ho messo in vendita su Depop alcuni dei miei vecchi (ma nuovi) libri di cucina. Occorre fare pulizia, mi son detta, liberare gli scaffali, togliere il superfluo, minimalismo, via via. Ne ho venduti alcuni e cosa m'è successo? M'è venuta una gran voglia di comperarne altri. Niente, non riesco a disintossicarmi. Ecco quelli che vorrei, adesso, ora. 





3. Ho voglia di andare a una festa. In campagna, di sera, con tante lucine colorate appese agli alberi. Con tavoli apparecchiati con tovaglie a quadretti rossi, mazzi di fiori di campo, buona cucina, birra fresca, gelati e stuzzichini. E soprattutto con questa musica qui. (PS: voglio ascoltare solo i Rumba De Bodas per tutta l'estate).