venerdì 26 maggio 2017

Love among the butterflies - Margaret Fountaine


I libri arrivano a noi nei modi più disparati. Una recensione illuminante, il consiglio di un'amica, un regalo, un'ispirazione improvvisa, oppure un video su YouTube. Questo libro m'è arrivato proprio con quest'ultima modalità, come spesso mi succede ultimamente. 

Johanna, il cui canale è una delizia per tutti gli amanti della natura, ha consigliato in un suo video alcuni libri su famosi naturalisti, tra i quali c'era quello dedicato a Margaret Fountaine. Senza un motivo preciso, visto che i naturalisti non è che siano esattamente l'oggetto primario del mio interesse, ho deciso di acquistarlo (l'ho preso usato su Amazon, come spesso faccio con i libri di difficile reperibilità).

Quando il libro è arrivato e ho letto l'introduzione, ho capito di aver fatto una scelta giusta: Margaret Fountaine è un personaggio davvero incredibile, che suscita sentimenti contrastanti (molti dei quali non propriamente entusiasmanti), ma che al tempo stesso ha vissuto una vita così piena da non sembrare quasi possibile.

E questa vita così piena, di passioni, di incontri, di viaggi, avventure, esperienze, è tutta minuziosamente raccontata nei suoi diari, riportati in parte in questo libro. Infatti, Margaret ha cominciato a tenere un diario all'età di sedici anni e ha continuato, senza interruzioni, per tutta la sua vita, arrivando a riempire 12 volumi delle dimensioni di una guida telefonica di Londra, secondo le parole del curatore. Dodici volumi scritti fitti fitti, custoditi in un baule che, su richiesta specifica di Margaret, è stato aperto solo il 15 aprile 1978, ossia cent'anni dopo il suo primo appunto nel diario. Già da questo si capisce che Margaret è una tipa quanto meno particolare. 

Figlia di un reverendo di campagna, cresciuta secondo le abitudini dell'Inghilterra vittoriana, la sua vita cambia radicalmente quando le viene concessa una rendita annuale, lascito di uno zio. Grazie a questi soldi, Margaret può finalmente dedicarsi alla sua più grande passione, ossia essere libera. Per tutta la vita, questo è il suo unico obiettivo. Lo dichiara senza mezzi termini nel suo diario: vuole essere indipendente, nient'altro conta. Questa è la sua spinta vitale, che muove ogni scelta della sua vita. Prima prova a fare l'artista, quindi la cantante, poi si appassiona all'entomologia, che diventa la sua attività primaria, portandola in giro per il mondo a raccogliere un (triste) bottino di 22.000 farfalle. 

Inizialmente, il suo entusiasmo è stato anche il mio. Nel leggere la sua lettera all'uomo di cui è innamorata, che tentenna e non si decide, in cui gli scrive che sì, certo, non potrà mai essere felice come insieme a lui, ma che avendo ora modo di mantenersi potrà fare quello che vuole della sua vita ed essere felice altrimenti, l'ho sinceramente ammirata. Che coraggio, per una donna dei suoi tempi. 

Però poi, andando avanti, si comprende che questo insopprimibile bisogno di libertà nasconde un profondo egoismo. L'indipendenza, il poter fare quello che vuole, sempre e comunque, vengono prima di ogni cosa: degli affetti, dei legami familiari, dell'amore. E lo dice chiaramente lei stessa, nel diario, dichiarandosi felice di avere pochi legami perché per lei sono solo un peso. 

Questo getta un filo d'ombra sulla sua persona, che non ha problemi ad abbandonare la madre morente per imbarcarsi nell'ennesimo viaggio, ma rimane l'ammirazione per una donna che, alla fine dell'Ottocento, ha girato l'Italia viaggiando in bicicletta (in bicicletta, con vestiti vittoriani, sulle strade di fine secolo, ecco), si è spostata nel deserto siriano a dorso di mulo, ha lottato più volte contro la malaria, si è mossa con grande sicurezza nel mondo maschile dell'entomologia, è sopravvissuta a un uragano nel Golfo del Messico, ha visitato ogni singolo paese presente sulle mappe, senza farsi abbattere mai dalla paura e da nessun tipo di disagio, avversità, problema. 

E quindi, a parte la controversa personalità di Margaret (ma del resto non si deve essere un po' controversi, per vivere vite così emozionanti?), le parti più preziose di questo libro sono i racconti di viaggio e le descrizioni di luoghi ormai perduti, in un'era in cui paradossalmente viaggiare era per certi versi molto più facile di ora.

venerdì 19 maggio 2017

Chiacchiere del venerdì


Buongiorno, amici! Come state oggi? Felici, depressi, allegri, contenti, incazzati, tutte queste cose insieme? Io sto abbastanza bene, nulla di esaltante, ma non mi lamento. E' stata una lunga settimana, ma è arrivata alla fine e domani mi aspetta un'intera giornata al Salone del Libro insieme alla mia cara Katiuscia. 

Non vado al Salone da anni e quindi sono felicissima. Non ho mai incontrato Katiuscia di persona, sebbene ci sentiamo quotidianamente da anni, e quindi sono ancora più felice. Nelle prossime chiacchiere del venerdì, avrò sicuramente qualcosa di bello da raccontarvi!

L'ultimo post di questo genere risale alla fine di marzo, sono passati praticamente due mesi e dovrei avere una montagna di cose da raccontarvi. Meh, insomma. Qualcosa sì, certo, ma vorrei sempre fare di più. Più mostre, più gite, più cose fighe, di qualsiasi genere. Probabilmente, molta dell'insoddisfazione che mi attanaglia, è dovuta al fatto che stabilisco sempre degli obiettivi troppo ambiziosi.

Ma bando alle ciance, vediamo cos'ho da raccontarvi

- in aprile m'è capitata l'occasione di una toccata e fuga a Roma. Mio marito andava per lavoro, m'è stato chiesto se volevo aggregarmi, ho risposto sì senza neanche chiedere che giorno fosse. Vogliamo mica perdere l'occasione di andare a Roma? Non credo proprio. E' stata una toccata e fuga a tutti gli effetti, perché siamo andati e tornati in giornata, ma è stato bellissimo. La giornata era fantastica, c'era il giusto caldo e il cielo era tersissimo, insomma, Roma s'era proprio messa bella per me. Ho girato nei soliti posti che amo molto, ho pranzato in un caffè dove volevo andare da tempo, ho fatto due chiacchiere a Monti insieme a Tamara e ho colto l'occasione di vedere la mostra di Basquiat, che m'era sfuggita a Milano, al Chiostro del Bramante (ah, tra l'altro applausi all'organizzazione, che incoraggiava in ogni modo foto e condivisione. Finalmente, dio santo). C'è pure scappata una cacio e pepe al volo prima di riprendere il treno per il ritorno. Roma, ti amo, cosa vuoi che ti dica di più?

- parlando di mostre, all'inizio di aprile sono andata a vedere la mostra fotografica di Cartier-Bresson a Palazzo Ducale. Devo ammettere che Cartier-Bresson non è tra i miei fotografi preferiti, ma non perdo (quasi) mai l'occasione di vedere una mostra di fotografia (ho visto Newton, vuoi non vedere Cartier-Bresson?). Sinceramente, non saprei dirvi perché non lo ami particolarmente, giuro non lo so, semplicemente non mi emoziona granché. Ma la mostra è stata interessante e istruttiva. Bresson continua non smuovermi nulla dentro, ma sono sempre contenta di vedere fotografie meravigliose. Ora però devo andare a vedere Elliott Erwitt, lui sì che mi fa battere il cuore

- per la serie è bellissimo quando i clienti diventano un po' tuoi amici, sempre in aprile ho avuto modo di abbracciare una ragazza americana a cui insegno italiano. Dopo essersi viste per tutto l'inverno su Skype, è stato fantastico poterla abbracciare. Ci siamo incontrate a Camogli, dove le ho fatto toccare con mano la meraviglia della focaccia ligure, che abbiamo mangiato sedute sulla spiaggia, e del gelato artigianale, che come quello italiano nessuno mai. E' stata una giornata davvero piacevole, che mi ha dato conferma di quanto ami quello che faccio per Instantly Italy.

- avendo trascorso un bel po' di sere sola a casa, per via del marito in trasferta, mi sono buttata a capofitto sulle serie super girly e sto 'na favola. Ho visto Love, che ho amato moltissimo (e che m'ha messo voglia di avere tutto, dico tutto, il guardaroba della protagonista. Salopette da boscaiolo inclusa), poi sono passata a Girlboss, ispirata alla vicenda di Sophia Amoruso e di Nasty Gal, che m'è piaciuta un po' sì e un po' no, soprattutto perché la protagonista è francamente insopportabile, e ora sto divorando New Girl (sono solo alla terza stagione, ho ancora molta strada da fare), che mi fa riderissimo e mi mette anche un po' di nostalgia, perché mi ricorda un po' Friends. E poi Zoey Deschanel è adorabile, come si fa a non volerle bene?

- voi sapete che ho una grande passione per YouTube, vero? Guardo tantissimi video, soprattutto in pausa pranzo, e seguo moltissime persone. Molti li seguo da anni, tanti sono passioni che durano lo spazio di qualche settimana, altri quello di un video o poco più. Ho pensato spesso di fare un post sui miei canali preferiti, ma cambiano così rapidamente che dovrei aggiornarlo costantemente. C'è però un canale al quale sono molto affezionata e che mi piace ogni giorno di più (a parte Zoella, a cui voglio bene come se fosse mia figlia) ed è The Bluebird Kitchen. Si tratta del canale di Francesca, che è spontanea, vera, allegra, sincera, senza tante menate, e realizza video divertenti, curati e utili. Io la amo molto e, se ancora non la conoscete, sono sicura che la amerete anche voi. PS: anche il suo blog è da urlo! 

E in tutto questo, vista la mia recente ossessione per gli anni '70 (e per Stevie Nicks in particolare), la colonna sonora è praticamente sempre stata questa:


E voi ditemi, cos'avete fatto di bello ultimamente?

venerdì 12 maggio 2017

Wishlist del venerdì

Buongiorno e buonissimo venerdì, amici del mio cuor. Come state? Spero che tutto vada alla grande. Qui non so, non ho dichiarazioni da rilasciare in proposito. Ho una marea di scadenze, il cielo è grigio che più grigio non si può, vorrei essere altrove (un po' come sempre) ma sono inchiodata al computer e non ho alcun programma per il weekend. Robe da fare i salti di gioia, vero?

Nonostante tutto remi contro, cerco di mantenere la positività e infarcisco la mente - e i quaderni - di desideri e cose da fare, che spesso poi non realizzo mai. Ma il bello è sognare, no? (No, il bello è realizzarli, i desideri, dio santo, ma quando non si può ci facciamo andare bene anche i sogni). E quindi, diamoci dentro con le wishlist. 

Io ripeto sempre come un mantra che il mio sogno più grande è quello di essere un'ereditiera (magari in un'altra vita, che in questa mi sa di no) e sostengo che se fossi abbastanza ricca spenderei tutto in bottiglie di vino costose, libri e fotografie d'arte. Lo ripeto alla nausea, ma non è esatto, perché - se fossi davvero ricca - aggiungerei a quelle spese anche esperienze, corsi, laboratori, viaggi studio, retreat, festival de la qualunque e tutta la roba di quel genere lì. 

1. Fatte tutte queste doverose premesse, una cosa che vorrei davvero tantissimo fare è un corso con la McMusa. Mi piacerebbe frequentare uno dei weekend monografici, oppure le serate dedicate a percorsi più ampi, ma il vero, grandissimo sogno sarebbe partecipare a uno dei suoi Book Riders.

Che sono i Book Riders? Sono dei viaggi negli Stati Uniti sulle orme dei grandi scrittori americani. Si va in America, accompagnati da Marta, e si visitano luoghi fondamentali per la letteratura americana. Il mio preferito? Californoir, un viaggio nella California del giallo. Sarebbe davvero una favola, ne sono sicura. 

2. Il 90% del tempo che trascorro su Facebook (sempre troppo, ovviamente), lo passo a guardare video di animali. La mia empatia nei confronti degli animali aumenta in maniera esponenziale con il passare del tempo e con essa il potere benefico che gli animali hanno su di me.

Bene, se avessi molto tempo a disposizione, metterei due magliette e una tuta in valigia, partirei alla volta di Girona e farei un periodo di volontariato al Santuario Gaia, un luogo dove vengono salvati e accuditi animali provenienti da allevamenti e destinati al macello. Da quello che vedo dalle dirette Facebook, le persone che lo gestiscono sembrano sinceramente appassionate e mi piacerebbe davvero poter dare una mano. Chissà che un giorno non ci riesca davvero. 


3. E, per finire, farei tutti i workshop esistenti sulla faccia della terra. Ogni fine settimana, salirei in macchina, in treno, in aereo e andrei a imparare cose nuove. Imparerei tutti i segreti di Instagram con uno dei corsi di Rita di Myscottage, intreccerei maldestramente ghirlande di fiori con Jessica di Olivia Brusca, starei a Torino per l'intera durata del Festival del Libro, partecipando a tutti gli eventi, andrei a Roma al Festival della Letteratura di Viaggio, prenderei un aereo e andrei a fare un corso live a Londra con Emily Quinton, e queste sono solo le cose che mi sono venute in mente negli ultimi minuti, immaginate voi cosa potrei partorire pensandoci un po' su. Ma più di tutto, senza nulla togliere a tutto quello che ho scritto qui sopra, farei il workshop di Lotta Jansdotter sull'isola di Aland. Cinque giorni insieme a lei in un'isola svedese sperduta in un cottage come quello qui sotto, parliamone. 
Ma ora voglio sapere da voi: quale esperienza vorreste fare, se soldi e tempo non fossero un problema? Sono super curiosa!

martedì 9 maggio 2017

I libri del mese scorso: aprile


Beh, diciamo pure che questo blog potrebbe cambiare nome e diventare tranquillamente "il blog dei libri del mese scorso", visto che è praticamente l'unico post che scrivo. Ci provo con grande entusiasmo, mi impegno, butto giù idee, fisso scadenze e, quando mi sembra di aver preso la strada giusta, mi distraggo un attimo e mi accorgo che è passato un mese dall'ultimo post. Ormai è diventata una piccola tradizione

So che sono noiosa con queste introduzioni in cui mi lamento della mia assenza (perché è principalmente a me che manca, lo scrivere sul blog), ma mi dispiace così tanto che non riesco a iniziare un post in maniera normale. Ci vuole pazienza con me, ormai lo sapete da tempo.

Dopo questa solita, noiosa introduzione, passiamo a parlare di libri. Questo mese è stato piuttosto proficuo, grazie anche a qualche viaggio in treno e alla possibilità di ritagliarmi un po' di spazio per la lettura. E' stato anche un mese oltremodo fortunato, perché ho letto molto e ho amato molto quello che ho letto. Si può volere di più?

Libri letti

Gli occhiali d'oro - Giorgio Bassani
Il primo approccio con Bassani l'ho tentato alle superiori, con Il giardino dei Finzi Contini. Non so quale fosse il motivo, ma all'epoca non lo avevo amato per nulla. Mi sono avvicinata nuovamente a lui poco tempo fa, riprendendo in mano proprio i Finzi Contini, grazie a un articolo di Daria Bignardi. E ho amato così tanto quel libro da spingermi subito a comperare qualcos'altro di Bassani. La scelta è caduta su Gli occhiali d'oro, che ho amato forse ancor più dei Finzi Contini. Se non lo avete ancora letto, fatelo perché è un piccolo capolavoro di delicatezza e perfezione. 

Fair play - Tove Jansson
Questo libro l'ho acquistato perché Tove Jansson è una passione della mia amica Stefania e da tempo volevo leggere qualcosa di suo. Amazon, come sempre, mi ha letto nel pensiero e ha messo in offerta lampo su Kindle questo testo. E' molto breve, l'ho letto tutto d'un soffio durante un viaggio in treno e l'ho adorato. Si tratta di una serie di brevissimi capitoli/racconti che hanno come protagoniste Mari e Jonna, una coppia di artiste di Helsinki. La trama è praticamente inesistente, a ogni capitolo è come se si aprisse il sipario su una scena di vita quotidiana tra le due donne, al lavoro, a casa a guardare un film, in giro in barca. Cosa rende così speciale questo libro? I dialoghi tra le due donne e i loro caratteri così diversi, tratteggiati con grande grazia e maestria. E la luce del nord, che appare nitida tra le pagine. 

Il peso dei segreti - Aki Shimazaki
Anche questo libro l'ho acquistato in offerta sul Kindle Store. Ne aveva parlato Ilenia Zodiaco in una recensione, l'avevo visto in giro, mi incuriosiva e quindi, alla prima occasione, me lo sono accaparrato. Ma devo aver commesso un grave errore, perché me lo sono portato dietro per un lungo viaggio in treno. M'ero messa in testa di leggerlo e sono andata avanti lo stesso, per quanto - ad un certo punto - fossi in grande confusione. Il mio sbaglio è stato quello di leggerlo tutto d'un fiato. E' uno di quei libri che vanno letti con calma, assaporando con lentezza la narrazione e godendosi il racconto di più vite, viste da punti di vista diversi (che è quello che mi ha messo in confusione). Peccato, avrei sicuramente potuto amarlo di più. 

Americanah - Chimamanda Ngozi Adichie
Questo è uno di quei libri che finiscono nello scaffale della vita, quelli che ti porti dietro a ogni trasloco, da cui non ti separeresti neppure in caso di una possibile terza guerra mondiale. Sapevo che mi sarebbe piaciuto, non immaginavo che mi sarebbe piaciuto così tanto. Il libro, che racconta la storia di Ifemelu, una giovane nigeriana che si trasferisce negli Stati Uniti per studiare all'università, compie la magia di unire una lettura avvicente, quelle che ti tengono legata alla storia a doppia mandata, quei libri che leggeresti in ogni minuto libero della giornata, a tematiche estremamente profonde e attuali. A ogni voltar di pagina, ti viene da riflettere su te stessa e il tuo rapporto con il diverso, sul mondo contemporaneo, sulla condizione femminile, sul concetto di razza. E' un libro bellissimo, che dovete assolutamente leggere, se ancora non lo avete fatto. Correte a comperarlo. 


Libri acquistati


Il senso di Melissa per le torte di Melissa Forti, perché amo il suo locale, amo lei, amo i dolci che cucina e serve nella sua sala da tè. Insomma, glielo dovevo come atto di gratitudine per tutta la bellezza che sparge nel mondo. Peraltro, ho già provato una torta ed è venuta buonissima!

Una storia di amore e di tenebra, perché ad Amos Oz in offerta non si dice mai di no.

Il nuovo Barnum, perché come scrive saggi e articoli Baricco (quasi) nessuno mai (e poi era in offerta anche questo).

Confusione, terzo capitolo della saga dei Cazalet, perché - approfittando sempre delle offerte di Amazon - li sto acquistando tutti, piano piano, in attesa della prossima vacanza al mare. 

The Cornish Coast Murder, perché l'ho visto su Instagram, m'ha ispirata (sapete che ho 'sto desiderio di andare in vacanza in Cornovaglia, ques'estate), e l'ho trovato usato a 1,80 su Amazon. Sì, lo so, Amazon è il male, ma mi vuole anche tanto bene eh. 

Libri messi in lista

Other-wordly: Words Both Strange and Lovely from Around the World, un libro molto simile a Lost In Translation, una sorta di catalogo illustrato di parole strane dal mondo, il genere di libri per cui impazzisco letteralmente. PS: le illustrazioni sono favolose.

Cattive ragazze. 15 storie di donne audaci e creative, a fumetti. L'ho messo in lista, ma non so se mai lo acquisterò. Ma lasciamolo lì e vediamo. 

Da animali a dei: breve storia dell'umanità, perché la mia guru Ilenia ne ha parlato benissimo centomila volte e devo proprio leggerlo. 

Deliciously Ella, perché sono vittima del marketing dei libri di cucina (l'ho già sfogliato un po' di volte, visto che è un po' dappertutto, e devo dire che molte ricette mi sembrano ottime). 

Sewing Happiness: A Year of Simple Projects for living well, perché un nuovo hobby è una perfetta scusa per riempirmi la casa di libri. 

E voi, ditemi, cosa avete letto in aprile? Qualcosa di bellissimo? Ditemi!