venerdì 29 aprile 2016

Wishlist del venerdì

Buongiorno, amici belli. Un'altra settimana è passata. La tristezza ha lasciato il posto alla tenerezza, il dolore è stato sostituito dalla mancanza, invece dell'ansia c'è una grandissima voglia di vita. Succede sempre, dopo un periodo nero, si sente il bisogno di risvegliarsi e provare a se stessi che la vita va avanti. 

Se poi a questa sensazione si unisce la primavera, qui è tutto un fiorire, letterale e non. Un fiorire un po' bipolare, com'è nella mia personalità. Ho tantissima voglia di lavorare a progetti nuovi, ma anche di andare in vacanza e pensare solo a posti da vedere e cose buone da mangiare. Ho voglia di muovermi, camminare, correre, ma anche di passare ore stesa sul divano a leggere. Ho un bisogno immenso di mettere a posto casa e fare un po' di sano decluttering, ma anche di comperare un sacco di vestiti nuovi per la primavera. 

Per quel che riguarda lo shopping, quest'anno m'è tornato prepotente un grandissimo amore per le borse. Negli anni scorsi lo avevo un po' abbandonato in favore delle scarpe, quest'anno m'è venuta la voglia di avere più di una borsa sola per la stagione. Dai, la soluzione è esorcizzare il tutto con una bella wishlist. 

1. La prima borsa comperata quest'anno è stata il risultato di una ricerca attenta: doveva essere fucsia, in ecopelle e fatta a mano. La scelta è caduta su Isabo' e la sua NùBo'. Non l'avevo mai vista dal vivo, l'ho comperata sull'onda di un colpo di fulmine online. Quel colpo di fulmine si è trasformato in amore vero e duraturo, perché quella borsa la indosso tutti giorni, sfoggiando anche abbinamenti di colore azzardati, pur di non rinunciare a lei. E adesso Isabo' se ne esce con altre altre borse bellissime, realizzate in collaborazione con Insunsit. Ecco, adesso cosa faccio?



2. Del mio amore per Pretty in Mad sapete già da tempo. La seguo da quando sul blog si dedicava unicamente alla fotografia analogica, ho seguito ogni passo della sua crescita professionale, sono stata una delle sue primissime clienti (il suo astuccio con i maneki neko non mi abbandona mai) e seguo con gioia ogni suo nuovo successo. Dopo le fasce per capelli, le pochette, le custodie per kindle e ipad, ora se ne è uscita con delle borse bellissime. A mano. In pelle vegan. Con fantasie fantastiche. La mia preferita, quella qui sotto, è sold-out. Per fortuna per il mio portafoglio, purtroppo per il mio stile. 


3. E poi ci ha pensato anche La ragazza dello Sputnik, che ha appena lanciato Le Noccioline, delle piccole tracolle che diventano anche delle borsine a spalla. No, dico io, ma la meraviglia? 



4. Per finire in bellezza, poi, la mia amica Rita e la borsa del suo Myselfie Cottage. E mannaggia, portafoglio mio, dobbiamo guardarci negli occhi e parlare un po'.


E voi, che borsa sfoggerete quest'anno?

mercoledì 27 aprile 2016

Leggermente: Flora ferroviaria

Sto colpevolmente trascurando questo blog, ultimamente, ma sono fortunata perché ho vicino persone come Elena, che mi aiutano a mantenere questo posto vivo e pieno di parole. Come ogni mese, nel suo Leggermente, Elena ci racconta un libro: quello di questo mese è un viaggio straordinario nella bellezza che si nasconde in luoghi cupi e ostili. Un inno alla vita, quindi, e alla tenacia di scegliere di essere belli anche quando ciò che ci circonda non lo è. Grazie Elena per questa nuova scoperta preziosa! 

Se cercate sul dizionario, alla voce colpo di fulmine trovate sicuramente questo libro.

L'ho visto per la prima volta su internet, spulciando una delle mille pagine di librerie indipendenti che seguo. L'ho immaginato grosso e pesante fino a che non l'ho preso in mano: Flora ferroviaria è un piccolo e compattissimo volume di botanica urbana. Ha il sapore dei manuali di ingegneria anni 70/80, è praticamente monocromatico in copertina, nasconde tavole colorate, disegni e foto al suo interno. 

L'ho ordinato nella solita libreria del cuore ed è arrivato dopo poco tempo. Si tratta di una riedizione di una vecchia pubblicazione, ora curata sin nei minimi dettagli da Edizioni Florette; è tutto perfetto: la grana della carta, la combinazione cromatica, le dimensioni, il font, gli inserti, la quarta di copertina, così malinconica e forte allo stesso tempo.


Ho letto Flora ferroviaria rigorosamente in metro o sul treno, è stata una scelta immediata dalla quale non sono più tornata indietro. Il mio intento era quello di usare il libro viaggiando, scoprire finalmente il nome delle piante ammirevoli per tenacia e bellezza che vivono lungo le rotaie, tra le traversine, in mezzo a ghiaia, cemento e polvere. 

Papaveri, campanule, salvie, convolvoli nati e cresciuti nel tratto ferroviario della stazione di Chiasso: certo, è una zona geograficamente distante da quella in cui vivo, ma credo sia ragionevole pensare che in Liguria la situazione non cambi poi molto.

Mancanza d'acqua, di spazio, di cura e di luce, interventi di diserbo chimico, inquinamento e caos costanti non hanno impedito a queste (spesso) minuscole piante di dire la loro, mostrare carattere e resilienza, riprodursi e fiorire.


L'argomento della vegetazione urbana è una cosa che, chi mi conosce lo sa, seguo da sempre. In questo caso un altro aspetto che mi ha appassionata molto, oltre a quello estetico di cui ho già scritto e che, credetemi, vale l'acquisto del libro, è la vita dell'autore. 

Ernesto Schick, che ormai non c'è più, doveva essere veramente un uomo tosto. Schivo, fermo nelle sue convinzioni, ancorato a un atteggiamento a volte davvero poco accomodante, viene descritto come umile, curioso, forte, pratico, romantico, creativo, deciso, intelligente... insomma, una persona rara e preziosa.


Scelgo, per chiudere come sempre con una citazione, un brano del paragrafo "Un disegnatore di erbe" che parla proprio di Ernesto:

"E qui troviamo la chiave dell'intimo della sua individualità: un desiderio insopprimibile di rifugiarsi nelle forme serene, liberatrici, appaganti, staccate dalla vicenda umana: le immagini del mondo vegetale".


Questa volta ho deciso (ve ne sarete accorti, immagino!) di non iniziare con la colonna sonora, ma ho preferito sostituirla con un breve video da guardare adesso. È l'animazione di un'illustrazione bellissima nata dal genio di un'artista che amo molto e che, sono certa, vi incanterà. 

Buona visione! (in loop, se fate come me)

venerdì 22 aprile 2016

Chiacchiere del venerdì

(foto Annie Spratt via Unsplash)

Buongiorno amici belli. E' passato un po' di tempo lo so, non credo che riusciremo mai a tornare ai ritmi di prima, ma ci proverò. Trovare il tempo di scrivere è sempre difficile e ultimamente lo è stato ancora di più. 

Come vi avevo detto nello scorso post, è stato un periodo molto complicato. Mia zia si è ammalata gravemente e abbiamo dovuto dirle addio lunedì scorso, dopo giorni e giorni di agonia. Non sto a dirvi quanto sia difficile, se ci siete già passati lo sapete meglio di me, altrimenti vi auguro non vi capiti mai. 

Insomma, ho visto soffrire un'altra persona che amo, ho dovuto dire addio a un pezzo piuttosto grande della mia infanzia e ora mi trovo a fare i conti con una casa enorme e vuota, dove ogni volta che entro sento fortissima la sua mancanza e il senso della fine. Passerà, con il tempo, ma per ora mi trovo a dover affrontare l'ennesimo sentimento che non conoscevo. 

In tutto questo, però, sono anche successe cose bellissime e ve le voglio raccontare oggi. Del resto, è venerdì, è metà mattina, tempo di chiacchiere e caffè, ci aspetta un lungo fine settimana, quindi life is good. 

- giovedì sera, dopo un'attesa di mesi e l'ansia infinita di non riuscire ad andare, finalmente ho visto Florence & The Machine in concerto. L'ho visto insieme alla mia adorata amica Francesca, che ha reso tutto più speciale, dopo un pomeriggio di sole, una pizza mangiata insieme al parco e ore di chiacchiere. Il concerto è stato più bello di quello che immaginavo e Florence è stata magnifica. Sono tornata a casa perdutamente innamorata. 

- venerdì, in un susseguirsi di eventi magici e magicamente femminili, sono stata a Genova e ho assistito a un reading di poesia di P.J.Harvey. Lei la amo dai tempi della mia adolescenza e, per quanto non la segua più assiduamente, quando Daria mi ha chiesto di accompagnarla, ho detto sì senza esitare. P.J. è stata incantevole e mi sono beata della sua voce e delle bellissime immagini di Seamus Murphy, autore del libro The Hollow of the Hand insieme alla nostra P.J. Dopo il reading, aperitivo in Piazza Lavagna e profumo di primavera nell'aria. Si può chiedere di più?

- non ho visto alcun film ultimamente, ma ho recuperato tutti gli arretrati di Game of Thrones e sono pronta per la nuova stagione. Nell'attesa, vuoi non spararti una serie nuova? Ho cominciato qualche sera fa con Vinyl e sono già in fissa. Già ci aveva pensato Florence a farmi venire voglia di vestirmi anni '70, ora voglio solo pantaloni a zampa, zoccoletti e camicie a fiori. Oh, wait, ma ho già tutto!

- come sempre mi capita quando ho periodi d'ansia, non ho letto granché ultimamente. I pensieri mi assalgono puntualmente quando mi metto a letto e quindi non riesco a concentrarmi moltissimo. Ora sono più tranquilla e ho ricominciato ad aver voglia di aprire un libro e tuffarmi in una storia nuova. E potevo non ricominciare da lui

Lo so, sono monotona, ma la colonna sonora è sempre questa.



E voi? Ci sono novità? Libri da leggere, cose da fare, state bene? Voglio sapere tutto!

venerdì 8 aprile 2016

Chiacchiere del venerdì

(Foto Chiara Pinna via Unsplash)

Buongiorno! Come state? E' un po' che non ci si vede, eh? 

Le persone più attente o quelle che sono a conoscenza della mia situazione personale hanno intuito che c'è qualcosa che non va, nella mia vita. Per la seconda volta, a distanza di pochi mesi, mi trovo a dover salutare una persona a cui voglio bene. Non voglio intristire nessuno, lasciate solo che vi dica che è un periodo un po' difficile. Spero passi presto, ma per il momento devo attraversare la tempesta cercando di tenermi a galla. 

A chi mi chiede come sto, in questi giorni, non faccio altro che ripetere che sono stanca. Lavoro molto, sto molto in ansia, passo giornate tutte uguali, che finiscono con me sul divano in attesa di trasferirmi nel letto. Non tengo più il quaderno della gratitudine, fermo a inizio marzo. Non faccio più liste, non riesco a trovare il tempo o forse non ho nulla da programmare. Non ho più i capelli fucsia, troppo sbattimento tenerli per bene. Non scrivo più per questo blog. Ci ho provato, ma venivano fuori solo lagne tristi e menate inutili, quindi ho lasciato perdere. 

Ma ho trovato un po' di tempo per due chiacchiere davanti a una macchinetta del caffè virtuale, vi va?

- come vi ho già detto, in queste sere sono un po' stanchina e non ho molta voglia di guardare film impegnati. L'unica cosa che faccio è stendermi sul divano e far partire Game of Thrones. Sto facendo una maratona delle stagioni precedenti, in vista della nuova stagione che partirà a breve. Mi prende sempre di più e trovo duelli, guerre, decapitazioni e uccisioni senza pietà incredibilmente rilassanti e terapeutiche. Ho bisogno di una vacanza, lo so da me, state tranquilli. 

- di conseguenza, non ho visto molti film su Mubi, ne ho iniziato qualcuno ma li ho sempre trovati troppo pesanti, non voglio proprio usare il cervello ultimamente. Però ho visto un dolcissimo film brasiliano, intitolato Casa Grande, una storia di famiglia e adolescenza, che è anche un ritratto della società brasiliana dei giorni nostri. E ho visto Something, Anything, altro film delicato e dolce sulla scoperta di sè e di quello che si desidera veramente dalla vita. 

- per quel che riguarda i libri, dopo L'ultimo treno per Istanbul, mi sono tuffata a capofitto in Chiedimi chi sono, di Julia Navarro. Il libro racconta l'incredibile vita di Amelia, giovane donna spagnola che vive amori, disgrazie, avventure, passioni, emozioni, e chi più ne ha più ne metta, girando qua e là per l'Europa in epoca nazista. Un altro di quei libri che ti catturano e non ti lasciano andare. L'unico problema è che è lunghissimo e non finisce più!

- la cosa bella di questi ultimi tempi è che ho ritrovato una mia passione di tanto tempo fa, all'alba dell'internet. Si tratta di Mav, sigla che sta per Maria Vettese, una fotografa che seguivo su Flickr (ma che belli erano i tempi di Flickr, a proposito? Come eravamo giovani e fricchettoni, altro che Instagram). Per puro caso, l'avevo persa di vista e, per puro caso, l'ho ritrovata. Ho scoperto che ha un bellissimo progetto condiviso con un'altra fotografa e una newsletter che consegna magie ogni domenica. Potevo non iscrivermi?

- un altro meraviglioso progetto scoperto da poco, che piacerà molto alla mia amica Elena (se già non lo conosce). Si tratta delle opere di Jorge Mayet, un artista cubano che realizza installazioni di alberi sospesi con tanto di radici, alberi in metallo, dipinti raffiguranti alberi e natura e altre opere che celebrano la forza e la bellezza della natura.

- potevo non chiudere con un po' di shopping? Quando si è giù, bisogna consolarsi un pochino, no? Bene, io ho deciso di farlo comperando un indispensabile filtro per il tè a forma di Nessie (se vi piace e ancora non lo conoscevate, sappiate che esistono anche un mestolo e una schiumarola, un'intera famiglia di piccoli mostri di Lochness da tenere in cucina) e, ovviamente, acquistando un libro: arriva la primavera, torna la mia passione per il giardino. Questo lo volevo da tempo, la scorsa domenica a Lucca è finalmente arrivato il nostro momento. 

E in tutto questo, la colonna sonora è sempre stata questa:



E voi, ditemi, che avete fatto in mia assenza? Mi raccontate qualcosa? Solo cose belle, mi raccomando, neh.