lunedì 27 giugno 2016

Come stai, Cindy?

(foto Unsplash)

Solitamente, quando qualcuno m'incontra e mi chiede come io stia, rispondo sempre: "bene, grazie!", indipendentemente da come sto veramente. A meno che la domanda non me la faccia un caro amico/a, la mia risposta è sempre la stessa: bene, benissimo. E spesso ci aggiungo anche un sorriso. Sempre il solito insegnamento di papà, mai lamentarsi, non rompere le scatole agli altri. 

Ma in questi giorni, a chiunque me lo chieda, la risposta è davvero sincera. Sto bene, dio se sto bene. Sto alla grande, così alla grande che ho quasi il timore di dirlo perché ho paura che possa succedere qualcosa a rovinare tutto. Del resto, quasi un anno fa, in un'estate calda e luminosa appena iniziata, gonfia di prospettive, progetti e meraviglia, la mia vita è cambiata radicalmente. 

E quindi quasi non volevo scriverlo, questo post. Avevo timore che dirlo a voce alta, dichiarare apertamente tutta questa felicità potesse portarmi sfiga e far succedere qualcosa di irreparabile. Ma sono una donna coraggiosa e ho deciso di sfidare il destino e urlarlo apertamente: sto dadddddio, olè. 

Ma come mai stai da dio, Cindy? Cos'è successo? Vogliamo lasciarci sfuggire l'occasione di una lista? Non sia mai. 

1. E' arrivata l'estate. E già solo questo fa guadagnare mille punti al mio punteggio umore. E' impossibile non farsi catturare dalla magia dell'estate: caldo sulla pelle, le birrette al tramonto, buttarsi in acqua, riemergere e vedere un mare di blu tutto intorno, coricarsi su un prato, fare indigestione di ciliegie, dormire con la finestra aperta, leggere all'ombra, stare fuori, con qualsiasi tempo, anche quando piove. Se non amate l'estate, non mi fido di voi. 

2. Non sono mai stata così magra. Non prendetela male, sto benissimo. Qualche giorno fa ho visto sulla bilancia un numero che probabilmente non vedevo dal 1990. Ed è stata una soddisfazione che davvero non so spiegare. Perché non è un risultato ottenuto con sacrifici e privazioni oppure derivante da un malessere o altro. Perché è un numero che nasce dalla volontà di prendermi cura di me stessa e di volermi bene. Perché è il mio corpo che mi sta dicendo che sta alla grande. E lui e io stiamo proprio bene insieme, dopo tanto tempo. 

3. Ho fatto pace con i miei capelli. Io ho dei capelli obiettivamente piuttosto brutti, non sono lisci, non sono ricci, non tengono la piega, non tengono lo shampoo, devo lavarli tutti i giorni. Ho passato anni a cercare di domarli, permanente, stiratura, shampoo da milioni di dollari, trattamenti di qua e di là, una lotta continua senza venirne a capo. Sentivo che non ce la facevo più, ma in testa mi ronzava un vecchio post della Spora in cui si diceva che non bisogna mai accontentarsi di se stesse, che occorre puntare sempre al meglio. E allora giù a darci dentro con altri trattamenti, prodotti, quaqquaraquà. Finché un giorno, qualche mese fa, mi sono guardata allo specchio e mi son detta: "ma sai cosa? macchissenefrega". Ho lasciato che i miei capelli fossero semplicemente loro, orgogliosamente alla cacchio, fieramente indisciplinati, liberi di essere brutti. Mi è successo un po' come dice una mia cara amica, quando ti fai mille problemi per come devi vestirti a un matrimonio, non ti senti a tuo agio, vorresti cambiarti, alla fine vai e non sei soddisfatta, ma dopo due bicchieri di prosecco, ti dimentichi di tutto e ti diverti. Ecco, ho ottenuto l'effetto prosecco pur essendo sobria. (Provate, funziona).

4. Ho fatto pace con il mio amore per i vestiti. Pur essendo figlia e nipote di sarte, cresciuta in un mondo fatto di vestiti, stoffe e moda, ho sempre considerato i vestiti una cosa frivola. La me stessa geek e intellettuale considerava la Cindy amante dei vestiti come una donnetta debole e vittima della superficialità. Se a questo aggiungiamo anche i soldi spesi, portavo in giro un ammasso di sensi di colpa. E anche qui, un giorno qualsiasi, ho detto basta. Vestirmi come mi va di vestirmi (bene, male, rock 'n' roll, vintage, elegante, da ragazzina, da nonna, in nero, colorata, punk, fricchettona, tutto questo a seconda della giornata e dell'umore) mi fa sentire bene. Perché privarsene?

5. Instantly Italy sta cominciando a carburare. Come sapete se mi seguite da tempo, lo scorso anno mi sono buttata in questa avventura e ho affiancato alle mie solite traduzioni l'ambizione di lanciare questo sito di insegnamento di lingua e cultura italiana. Dopo la partenza, le cose arrancavano un po', probabilmente tutti mi dicevano che era una cosa fighissima, ma io non ci credevo veramente. Poi ho deciso di cambiare rotta e dargli (e darmi) una possibilità vera. E le cose cominciano a girare, che soddisfazione. 

Ecco qui, ecco cos'è successo, ecco cosa mi fa stare bene. Non volevo scrivere ore per parlare solo di me, anzi sono stata davvero tentata di non scriverlo questo post. Ma questo periodo di benessere è il risultato di tutta una serie di atteggiamenti mentali e lezioni imparate da sola che magari potrebbero essere utili anche a voi, se siete un po' incasinate come lo ero io fino a poco tempo fa. 

Ho capito che bisogna volersi bene e che il volersi bene comincia con il volere bene al proprio corpo e ascoltarlo. Ho capito che bisogna scegliere e agire, mai aspettare che le cose piovano dal cielo, siano esse benessere, lavori, felicità. Ho capito che chissenefrega dei propri difetti fisici, nella maggior parte dei casi li vediamo solo noi. Ho capito che bisogna crederci sempre, in se stessi, nei propri progetti, in quello che ci piace, in quello che sentiamo. 

Detto questo, adesso vado ad accendere un cero alla madonna e sperare che non mi capiti qualche sfiga colossale. 

3 commenti:

  1. Bello bello bello!
    Per te sono felice e ti ringrazio della condivisione e del messaggio positivo.
    Ti abbraccio
    Francesca

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  2. Bentornata Cindy, in tutti i sensi ;-)))))))))))

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