lunedì 9 dicembre 2013

Tea for Two

Ogni Tea for Two è più bello di quello precedente. E poi questo è davvero speciale. Sono felice che queste parole siano qui.


Uno aspetta tanto l’ispirazione, finchè si rompe le palle e inizia a scrivere.
Per farlo, mi metto in cuffia “So young”, Suede. E via. Via dal jazz, dal dixieland e da tutto quello che abbiamo ascoltato fino ad ora.
Suede e roba molto brit perchè stasera ho tanta nostalgia dei miei amici.
I miei amici sono sparsi ovunque ed è sempre più difficile incontrarli, è sempre più complicato vedersi per una birretta e due chiacchiere.

Suede, in particolare, vuol dire Urban. L’amica di cui non ero riuscita a parlare nel mio vecchio blog, nel mio personale tempio degli amici (chissà, magari un giorno vi svelerò dove si trova).

Lì mancano figure importanti quali, per esempio, Queen e Urban. Siccome conoscete già quello splendore della Queen, voglio presentarvi la Urban.



“Urban, in arte Bael, all’Inchiostro Festival di Alessandria (ph BibiBibodiBibù)”
Urban è minuta ma tosta, profonda ma leggera, ironica, divertente ma dark.
Urban è la ricetta perfetta, quella con gli ingredienti giusti nelle dosi più equilibrate.
Urban è raffinata ma mi vuole bene anche quando le dico che mi trastullerei volentieri Fabri Fibra (Fabri Fibra è tanta roba, comunque).
Lei è più da Brett Anderson, per capirci. E da Morrissey. Beh, da Morrissey lo siamo pure io e la Queen, inutile dirlo, ma è Morrissey a non essere interessato a noi. Ahinoi.

Non vi ho detto che la Urban è anche dissacrante e stronza, all’occorrenza. Ma in un modo che ti fa spaccare dal ridere anche solo con una faccia o una battuta, dietro quegli occhiali neri alla Moz e i suoi piercing.
La Urban è bellissima, piccola com’è, e ha un look che sembra uscita da una rivista di moda berlinese figa. La Urban è figa perchè ascolta musica figa ed è ancora più figa perchè non la ascolta per fare la figa. A lei piace proprio la musica figa.
Io mi ci scontro un po’ perchè vorrei portarla a qualche concerto dubstep o a ballare su Fatboy Slim, ma lei proprio non ci sente. Però andremo a Manchester, sulle tracce dei nostri adorati Smiths e dei numeri 7 di quella squadra sensazionale. Perdonatemi, ma mi sento di considerarla l’unica squadra degna di nota (a parte la mia).



“perchè Urban quando parla di pop lo fa sempre con stile”
 
Non vi ho detto che Urban, essendo figa, non poteva non avere un fidanzato fi-ghis-si-mo (Il Bisa).
Inutile dire che tra i nostri sketch preferiti c’è tipo:
“Urban, sai che voglio fare reiki?”
“Ma dai? Anche Bonnie l’ha fatto. E ha fatto un trattamento al Bisa poco tempo fa”
“Solo a me non fai mettere le mani addosso al Bisa”
“Perchè di te non mi fido, bagàsa”
“Non hai tutti i torti Urban”.

Purtroppo so di aver scritto male questo post e so anche che vi dirà molto poco. Così come so che fatico a descrivere in poche righe le persone che per me significano tanto. Soprattutto se ho bevuto svariati bicchierini di Candolini prima di iniziare a scrivere (è sempre così: uno pensa di sciogliersi con l’alcol e invece gli si ingarbuglia la lingua e basta).
In realtà quello che sto tentando di fare (oltre a dire alla Urban che le voglio bene come le ali aperte) è invitarvi a raccontarmi un’amicizia fondamentale in poche righe, in un aneddoto, in un commento, in un post, in una mail, in quello che preferite. 

Io lo so che ognuna di voi ha qualcosa di speciale da dire a riguardo, la Queen, innanzitutto, e poi sicuramente Anna dai cerchietti fru fru, la colorata Vero-di-Mipiace, Elena sotto il suo ombrello trasparente, Maricler dal suo molo di Trieste, Serena (se non si è già trasferita a Essaouira), Nazarena (mannaggia a te che mi hai risvegliato il prurito di andare in Norvegia), Federica che ci butterà giù due righe con una vecchia macchina da scrivere, Raffaella e la sua storia dei dentini da caffè, Michela direttamente dal mare di Sicilia, GiuliaM (GiuliaM, ti prego, donaci una wishlist). E quella Claretta del mio cuore che qui nel blog si sente poco ma io so che c’è sempre. Come nella vita.


 “Urban con Hela, una delle creature feline di casa Urban/Bisa”
 (non so chi ringraziare per questo bellissimo scatto)

2 commenti:

  1. Ma io mi commuovo, le amicizie per me hanno un valore aggiunto, forse valgono ancora di piu' dell'amore perchè a differenza di quest'ultimo, l'amicizia dura davvero per sempre.
    Ecco, in poche righe io potrei parlare della mia amica Giulia, il destino ci ha fatto incrociare tra le viuzze di una città sconosciuta della Spagna del nord e io l'amo come se fosse una moglie, che quando ero triste per un amore finito e non volevo stare neanche in bagno da sola, lei era quella che mi sceglieva la playlist seduta su una sedia mentre io stavo a mollo in vasca in pieno stile Courtney Love nei suoi giorni peggiori.
    Tanti abbracci a te Daria che oggi hai parlato del mio argomento preferito in assoluto e un bacio a Cinzia che ti ha portata qui.

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  2. Ti parlerò di Raffaella, una compagnuccia dell'asilo, la mia prima amica.
    Abitava nella bella villa difronte a casa mia e condividevamo tutto, il tempo alla scuola materna ed i pomeriggi di gioco. Eravamo inseparabili.
    Ti racconto un aneddoto, un fatto al quale ripenso sempre con il magone, ancora oggi non mi spiego il gesto. Un bel giorno le ho appiccicato piccole palline di pasta di das ai capelli!! Raffaella aveva bellissimi capelli lunghi, sono uno splendore ancora oggi. Non dimenticherò mai il suo sguardo quando con mia mamma sono andata a scusarmi: la parrucchiera era stata costretta a tagliarle tutti i capelli e farle un taglio da maschio.
    Non sai la felicità riabbracciarla qualche estate fa, dopo più di trent'anni e sorridere di quell'incauto quanto folle gesto.
    Daria scrivi da Dio, un grande abbraccio dal mare di Bergeggi...ehm la Sicilia è solo nel mio cuore.

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