martedì 2 settembre 2014

48/52 e il rientro dalle vacanze


Settembre è arrivato, si ricomincia. Come promesso, riapro le finestre di casa. C'è un sacco di polvere, un bel po' di confusione in giro e nella mia testa. Ci sono cose da sistemare, pulizie da fare, post da scrivere, lavori da portare a termine. E decisioni da prendere. Insomma, dicevamo, si ricomincia. Devo ammettere di aver scritto e cancellato questo post almeno tre volte. Perché sì, insomma, il rientro è stato abbastanza traumatico. Il primo post, letto a distanza di qualche ora, sembrava fosse stato scritto da una sull'orlo del suicidio, l'ho cancellato prontamente nel timore che qualcuno dei miei amici contattasse il 118 dopo averlo letto. Il secondo, di senso volutamente opposto, suonava falso come i Rolex venduti in spiaggia. Il terzo l'ho scritto tutto, stavo per pubblicarlo e invece l'ho cancellato. Questo è il quarto e non so dove mi porterà, ma so che non lo cancellerò.

Il rientro è stato traumatico, dicevamo. Il mese d'agosto è stato piacevole, anche se il meteo non ha collaborato granché e molti dei programmi sono saltati. Non ho fatto molte delle cose che mi ero promessa di fare, ne ho fatte altre del tutto inaspettate. C'è stata anche una settimana in viaggio, in Germania, che mi ha regalato serenità e mente vuota. Ero convinta che tutta questa spensieratezza e questa pace mi avrebbero aiutata al rientro, lasciandomi pronta a ricominciare con grinta e voglia di fare. E invece no. Tutta la rilassatezza e la pace delle vacanze si sono sciolte come neve al sole appena varcata la soglia del paesello. Ansia, nervoso, malesseri vari, si sono presentati puntuali all'appello, proprio dove li avevo lasciati. S'è solo aggiunta ad essi una piacevole consapevolezza (dove l'aggettivo piacevole deve essere letto come altamente sarcastico): c'è qualcosa che non va. Non è possibile che, ogni volta che torno a casa, mi prenda qualcosa allo stomaco e sia come se mi spegnessi. Come se qualcosa mi togliesse l'energia vitale.

Per combattere questo strano malessere, ieri sono andata in montagna. Per un giorno, mi sono sentita come rinascere. E mi son chiesta, ma se qualcuno ti chiedesse cosa vuoi, proprio in questo momento, cosa risponderesti? Silenzio. Risponderei che ho bisogno di silenzio. Basta con l'abbaiare isterico dei cani dei vicini, con le conversazioni urlate - per strada, in televisione, sui social network -, con il frastuono (anche virtuale) che mi circonda, con il bisogno di tutti di mettersi in mostra. Voglio solo silenzio. Per ascoltare quello che ho dentro, capire come affrontare questo malessere e sconfiggerlo. Purtroppo, dopo una giornata di pace sublime, sono tornata a casa ed è stato nuovamente tutto come prima. 

Ci vorranno lunghe passeggiate con il cane, la pazienza di chi mi sta vicino e sicuramente molto tempo per capire come affrontare questa cosa, ma occorre farlo. Al momento, non ho la minima idea di cosa vada fatto, ma ho un unico piccolo proposito per il nuovo anno: stare bene. Capire cosa non va e cambiare. Casa, lavoro, paese, progetti, tutto, niente, qualcosa, non so. Piccoli passi, uno dopo l'altro, con quest'unico e solo obiettivo. Esattamente come ieri, insieme a mio marito (lui non lo cambio, eh, mai e poi mai), in silenzio, un passo dopo l'altro, verso il rifugio. E, nel frattempo, mi impegnerò strenuamente per prendermi tutta la bellezza possibile. Quindi sicuramente più libri, montagna, natura, cose nuove da imparare, musica del cuore, meno televisione, meno social network, meno conversazioni inutili, meno urla e strepiti. 

Scusate lo sfogo, ma lo dovevo fare. Prometto che da domani tornerà tutto come prima, wishlist, sogni, sciocchezze, musica, dolci, chiacchiere, fiumi di tè e mari di birra, film e libri, shopping fatto o solo sognato, insomma, tutto il mondo di Cindy. Però, vi chiedo scusa, non potevo ricominciare senza questo post. Ma ditemi, voi invece...voi come state? 

9 commenti:

  1. Devi smetterla di dire quello che penso! :) con la parte sul silenzio hai descritto ESATTAMENTE tutto quello che sento in questo periodo. e anche il desiderio di bellezza, sì. mica per altro, w jillian.

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  2. Jillian ha un fucile. E spara pure. Volevo dirvelo per provare a tamponare un poco la foto dell'amico in canoa.
    Per il resto sì, SILENZIO.
    Ciao ragazze

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    1. Eh, lo so. Questo la rende decisamente MENO perfetta, che è una cosa che mi rallegra molto. :-D

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    2. Il fucile un po' ha sconvolto anche me, sono sincera. Magari è finto, dai. :D

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  3. Già che ci siamo, eccomi qui:
    http://ilmareingiardino.blogspot.it/2014/09/il-via-me-lo-ha-dato-lei-la-solita.html

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  4. Mi sembra un sacrosanto diritto il desiderio di stare bene......

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    1. Sai che non è così scontato? Sarà che sono stata allevata con l'etica dell'andare avanti e non lamentarsi mai, sarà che c'è in giro un sacco di gente che si accontenta e pensa che dovrebbero farlo anche gli altri, insomma...spesso il desiderio di essere felici viene visto come un capriccio.

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