mercoledì 12 marzo 2014

La ragazza dello Sputnik - Haruki Murakami


Questo libro è stato uno dei miei ultimi acquisti prima di cominciare l'ormai celeberrimo Project 10 Books, preso a causa di un colpo di fulmine. Ho letto il titolo e mi sono innamorata. Come mai? Beh, insomma ve lo dico ma poi non state lì a giudicarmi, eh? Ormai si sa che nella mia testa si agitano meccanismi di pensiero assurdi, dovreste conoscermi. E volermi anche un po' di bene, no? Comunque, tornando a noi, questo titolo mi piace così tanto perché mi ricorda uno dei miei film preferiti, Cosmonauta. Lo conoscete? È un film dolcissimo, che racconta la vita di una ragazzina degli anni '50 affascinata dalla Russia e dal PCI. Io lo amo moltissimo, perché parla di sogni e di adolescenza e perché mi ha fatto scoprire i Virginiana Miller, un dono davvero speciale. Quindi avete capito bene: ho scelto un libro perché il suo titolo mi ricorda un film. Sono da ricovero vero, lo so. Ma che vi devo dire? Così è. Poi il libro ha una copertina bellissima e io mi lascio affascinare dalle copertine (niente, oggi ho proprio deciso di mettere in piazza tutti i miei segreti più torbidi). A mia parziale discolpa, va detto che si tratta di un libro di Murakami, uno dei miei autori preferiti, e quindi praticamente si va sul sicuro (ché mica bastano un titolo e una copertina figa, eh). 

In questo libro ci sono, insieme, tanta tristezza e tanto amore (del resto che libro di Murakami sarebbe?). C'è un mare d'amore, ma è un amore non ricambiato, inconsapevole, addolorato. È un amore che parte dall'amicizia e lì si nasconde. Ma non c'è solo amore, c'è anche un tocco di giallo e di mistero, in questo libro. E un finale incerto, di quelli che non sai bene come definire. Poi ci sono il Giappone, l'Europa, Roma e una piccola isola della Grecia. E tutto ruota intorno alla protagonista, Sumire, un personaggio che nasce buffo e allegro, una sorta di folletto che vive in un mondo tutto suo e che l'amore farà diventare donna di colpo. Sumire è questa: "si chiedeva con apprensione cosa avrebbe potuto fare per diventare eccessiva, e possibilmente wild e cool, come un personaggio dei romanzi di Kerouac. Con le mani ficcate in tasca, i capelli studiatamente in disordine e un paio di occhiali dalla montatura nera di plastica come quelli di Dizzy Gillespie (anche se non aveva nessun problema di vista), guardava il cielo con un'espressione vacua. Di solito indossava una giacca di tweed troppo larga che sembrava comprata in un negozio di abiti usati, e dei rozzi stivali da lavoro. Se avesse potuto farsi crescere la barba, sicuramente l'avrebbe fatto". Io me ne sono innamorata subito. Poteva essere altrimenti? 

Paradossalmente, trattandosi di un libro di Murakami, di questo libro mi rimarrà la luce, intensa e accecante, dell'isola greca dove questo libro raggiunge il suo culmine. Dove nulla è più come prima. Una luce sotto la quale sembrano poter succedere solo cose meravigliose e dove invece si spezza un incanto. E poi rimarrà sicuramente l'incipit, uno dei più belli che abbia mai letto: "Nella primavera del suo ventiduesimo anno, Sumire si innamorò per la prima volta nella vita. Fu un amore travolgente come un tornado che avanza inarrestabile su una grande pianura. Spazzò via ogni cosa, trascinando in un vortice, lacerando e facendo a pezzi tutto ciò che trovò sulla sua strada, e dietro non si lasciò nulla. Poi, senza aver perso nemmeno un grado della sua forza, attraversò il Pacifico, distrusse senza pietà Angkor Wat e incendiò una foresta indiana con le sue sfortunate tigri. In Persia si trasformò in una tempesta del deserto e seppellì sotto la sabbia un'esotica città-fortezza. Fu un amore straordinario, epocale".

11 commenti:

  1. ma quanti libri leggi?! e a che velocità?!? (ps mai letto niente di murakami, non pensavo fosse così faigo!)

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    1. Ma mica tanti, c'è gente che legge moooooolto più di me! :-)
      Murakami è fighissimo, leggilo!

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  2. pensa che io l'ho letto, mi ricordo che mi è piaciuto, ma ora come ora non ricordo assolutamente la storia. che assurdità.

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  3. Murakami Murakami, l'amo l'adoro, è anche Capricorno.
    :) ti mando tanti sorrisoni. Questo libro non l'ho ancora letto, la sua bibliografia la vorrei leggere tutta ma con questa lentezza nella lettura non so quando ci riuscirò.

    Ari-muah

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  4. A proposito di Murakami. Ho i due volumi di Tokyo Blues aka Norvegian Wood (il mio preferito) in originale e sto meditando di rileggermelo in giapponese (eh già, l'ho sempre letto in traduzione). Dicono che abbia una scrittura molto più scarna ed essenziale rispetto alla traduzione italiana.

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    1. Norwegian Wood è il mio preferito in assoluto. Inarrivabile. Anzi, me lo rileggo anch'io prima o poi.

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  5. PS oddio, ripensandoci il mio sembra uno di quei commenti scritti apposta per fare quella che se la tira di saper leggere in giapponese O___O giuro che non era il mio intento, tra l'altro non leggo ahimè quasi mai romanzi giapponesi in originale perché non è comunque facile e un po' perdo il gusto della lettura...

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    1. Ahahahah, questo tuo secondo commento mi ha fatto morire! Sì, sì, pensavo proprio che te la stavi tirando da matti...

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  6. L'ho letto tempo fa... L'inizio mi era piaciuto tantissimo, poi verso la fine mi ha deluso un po'... Forse avrei desiderato un finale un po' più chiaro...;)

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