lunedì 12 maggio 2014

Tea for Two

Lunedì, tempo di Tea for Two. Quello di questa settimana è un inno d'amore alla terra in cui viviamo, io e Daria Pop. Una terra complicata, difficile, bella come solo certe donne speciali sanno essere, senza trucchi e lustrini, ma piena di verità. Una domenica in Val Bormida, ragazzi, ché in Riviera al mare son capaci ad andarci tutti. 

Domenica mattina. Io e il Crösa ci si sveglia con il vento che sbatte contro le tapparelle.
Cattivo presagio. Giro in bici programmato da giorni, saltato. Non si può pedalare con questo vento. Non si corre mica per la Coppa Cobram.
Bisogna riprogrammare la giornata, senza indugio.
Niente bici, si esce in macchina. Mettiamo su I am the walrus, uno dei miei preferiti dei Beatles e poi da che con il gruppo di matti con cui suono si è deciso di provare a studiare pezzi dei Fab Four, in macchina si ascoltano solo più Beatles.


Canticchiando I am the walrus mi viene voglia di tutto il colore che c’è nel video.
Intanto giriamo per la wild bormida. Da che ci vivo e la esploro, la trovo ancora più bella di quanto immaginassi. E poi è a due passi dal mare e al confine con il mio amato Piemonte e con l’Alta Langa in particolare.
Et voilà che c’è un mercatino con tante bancarelle e aspetta un po’ che c’è pure la bancarella della Vale che non solo fa gingilli meravigliosi, ma ne sa proprio un sacco. Così ogni volta mi faccio spiegare mille storie sulle pietre dure, sul tipo, sulla colorazione, sull’origine. Ma stavolta la spiazzo e invece di comprarmi il gingillo di pietre dure come faccio di solito, opto per una cosa un po’ più zingaresca. 
Perché ultimamente sta venendo fuori la mia natura zingara (per la gioia del gruppo e del chitarrista in particolare che mi battezzò La Zingara ancora in età adolescenziale) e quindi mi incanto di fronte a gingilli che tintinnano e da mescolare tra loro. Insomma, mi compro questo braccialetto di conchiglie. Ditemi se non è meraviglioso. 

 Il braccialetto di conchiglie della Vale.

Ora però ho fame, Crösa. Lui sa dove portarmi. A Montezemolo, a due passi da qui, c’è il bar noto per essere punto di ritrovo e ristoro dei motociclisti. Oggi non siamo in moto, ma chi se ne frega.
Là c’è quello che io chiamo Il Panino, ossia il panino più buono del mondo. Pane nostrano, frittata della nonna e toma piemontese sott’olio. Toh, ve l’ho fotografato perché merita.

Il Panino.

Finito di mangiare questo cibo degli dèi accompagnato da un bel bicchiere di rosso, si riparte. 
E ci ritroviamo al Museo del Vetro di AltareIo sono molto affezionata a questo museo e ai ragazzi che ci lavorano con tanta passione, per cui ogni occasione è buona per farci un giretto. E’ una splendida villa liberty e tu mentre visiti le sale non sai se guardare le pareti, i soffitti o gli splendidi oggetti di vetro esposti. Troppe cose belle tutte insieme.
Se poi, come oggi, ci sono i maestri vetrai all’opera non ti resta che sgranare gli occhi e goderti quell’incantesimo.

Signore e Signori, il maestro vetraio Gino Bormioli all’opera.

Polvere di stelle? Quasi. Polvere di vetro.

Ho ancora gli occhi troppo pieni di incanto per tornarmene a casa subito.
Crösa mi chiede: dove andiamo? Io gli rispondo: in un posto che sa di fiaba.
Lui sa. E mi porta nella mia bomboniera preferita: da Susy. Una pasticceria molto piemontese, perché fa anche da bar e qui è più raro trovare le due cose insieme. Per cui quando ho scoperto Susy me ne sono innamorata, l’ho fatta un po’ mia e da allora estate e inverno mi piace andarci per coccolarmi un po’.
Io e la Queen, per esempio, ci troviamo spesso qui per le nostre chiacchierate invernali perché le parole scorrono meglio insieme alla cioccolata calda di questo paradiso.
Da Susy, poi, entro sempre sperando che il mio angolo preferito sia libero.
Oggi era tutto pieno tranne quell’angolo.
A volte sono le piccole fortune a renderti speciali certe giornate.


Questo è un pezzo del mio angolo preferito.

Seduta nel mio angolo preferito, penso che quella di oggi rischiava di essere una domenica poco significativa, ordinaria. Comunque storta (un giro in bici mancato fa girare le palle, vi assicuro). Ma a me piace andare alla ricerca delle cose che colorano la vita o che la rendono un po’ più poetica e quando le trovo, sento che ci sono i colori giusti per farmi sentire come in un film di Wes Anderson.


Fiori in un mercatino della wild bormida: “Non saremo tulipani, ma spacchiamo anche noi”. 

8 commenti:

  1. Hai scordato di dire che Susy è il posto dove io e te ci ritroveremo, a settant'anni, io con la gonna di tulle e i capelli viola e tu con la gonna lunga da hippie. Va detto, credo, la gente deve capire che persone siamo. :-D
    Bellissimo post, comunque. M'hai fatto venire voglia di andare in Val Bormida. Ah, no, già...ci vivo!
    Baci
    Cinzia

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi sono anche scordata di dirti che il parallelo wild bormida/bella donna speciale è spettacolare.

      Elimina
  2. Sei una ragazza speciale..

    RispondiElimina
  3. Risposte
    1. ma figurati! grazie a te e a tutti i ragazzi del museo, perché sapete rendere ancora più speciale quel luogo magico!

      Elimina
  4. Risposte
    1. A te, Vale! si parla sempre volentieri degli amici che fanno cose belle :)

      Elimina