martedì 23 febbraio 2016

Girl Tuesday: Zadie Smith

Qualche giorno fa, per puro caso, mi sono imbattuta in una pesantissima catfight tra due blogger che si insultavano a distanza. Ciascuna era sostenuta da un gruppo di fan, tutte rigorosamente donne, che - disposte in una sorta di cerchio virtuale - applaudivano e gridavano insulti idioti, la maggior parte dei quali, guarda caso, di tipo fisico. Si tratta di una di quelle cose che disprezzi, ma dalle quali - per uno strano meccanismo di fascino perverso - ti trovi a non riuscire a staccarti. Un po' come le canzoni di merda alla radio, gli incidenti per strada o le liti tra vicini di casa. E' più forte di te. 

Nel vedere, per quanto solo virtualmente, questo becero azzuffarsi (avrei potuto usare la parola pollaio, ma amo troppo le galline per associarle a tale scenario), sono passata attraverso vari sentimenti: incredulità, disgusto, tristezza, e soprattutto voglia di ricordare che le donne sono altro. Voglia di ricordarmi quanto io ami le donne, quanto siano incredibilmente, assolutamente, meravigliosamente dotate di qualità superiori, anche se molto spesso se lo dimenticano. E anche ovviamente, dolcemente complicate, sempre un po' emozionate, quella roba lì, insomma. 

Nel fare ciò, ho realizzato che praticamente tutte le mie icone sono donne, allora ho voluto provare a seguire il suggerimento di Austin Kleon in Steal Like An Artist e appendere alle pareti dello studio le foto dei miei idoli. Ora, le pareti del mio studio sono ormai tutte occupate, allora le foto le appendo qui, perché è come se fosse casa, no? Del resto, anche Giada Carta, in una sua mail di qualche giorno fa, suggeriva di lasciarsi ispirare dalle altre donne. E quindi ecco una sorta di santuario, moodboard, galleria di punti di riferimento, simil-bacheca di Pinterest, chiamatela come volete voi. 

Io la chiamerò Girl Tuesday, sarà una nuova rubrica, una donna alla volta, con cadenza assolutamente casuale. La prima persona che mi è venuta in mente, nel pensare a chi metterci in questa rubrica, è Zadie Smith: non potevo iniziare che con lei. Una donna bellissima, con uno stile fantastico, intelligente, il genere di icona che tutte noi dovremmo avere. Lei è davvero uno dei miei più grandi punti di riferimento e sarei felice di avere un centesimo del suo stile e un millesimo del suo talento. 

La amo perché ha uno stile fantastico: 





Perché ha scritto 10 consigli di lettura, che si possono applicare a ogni lavoro e quasi a ogni campo della vita: 

"1. When still a child, make sure you read a lot of books. Spend more time doing this than anything else.
2. When an adult, try to read your own work as a stranger would read it, or even better, as an enemy would.
3. Don’t romanticise your “vocation.” You can either write good sentences or you can’t. There is no ‘writer’s lifestyle.’ All that matters is what you leave on the page.
4. Avoid your weaknesses. But do this without telling yourself that the things you can’t do aren’t worth doing. Don’t mask self-doubt with contempt.
5. Leave a decent space of time between writing something and editing it.
6. Avoid cliques, gangs, groups. The presence of a crowd won’t make your writing any better than it is.
7. Work on a computer that is disconnected from the ­internet.
8. Protect the time and space in which you write. Keep everybody away from it, even the people who are most important to you.
9. Don’t confuse honours with achievement.
10. Tell the truth through whichever veil comes to hand — but tell it. Resign yourself to the lifelong sadness that comes from never ­being satisfied."

Perché ogni sua citazione, è un concentrato di saggezza:

“Stop worrying about your identity and concern yourself with the people you care about, ideas that matter to you, beliefs you can stand by, tickets you can run on. Intelligent humans make those choices with their brain and hearts and they make them alone. The world does not deliver meaning to you. You have to make it meaningful...and decide what you want and need and must do. It’s a tough, unimaginably lonely and complicated way to be in the world. But that’s the deal: you have to live; you can’t live by slogans, dead ideas, clichés, or national flags. Finding an identity is easy. It’s the easy way out.”

Perché la ascolterei parlare per ore:


E voi, ditemi, quali sono le vostre icone? A chi vorreste assomigliare? 

11 commenti:

  1. Col mio inglese annaspante credo comunque di aver colto il messaggio di Zadie..hai ragione è bellissima, ma di quella bellezza semplice ed essenziale, per nulla ostentata, e la sua sensibilità è evidente. Mi informerò meglio su di lei, grazie per averne parlato!
    Questa rubrica mi piace un sacco e la prima donna che mi è venuta in mente appena ho letto il titolo è stata Frida Kalho: troppo scontata? Non so, ma è una donna che ammiro immensamente sia come artista che come persona!
    Un abbraccio!!

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    1. Guai, Frida non è mai scontata!!! Io la amo tantissimo, da sempre. Passerà anche lei da queste parti, ne sono sicura.
      Un abbraccio
      Cinzia

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  2. top inizio per questa rubrica per niente scontata. grazie :)

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    1. Uh, ma che bello, grazie a te! Sono contenta che ti piaccia!
      Un abbraccio
      Cinzia

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  3. ma che figa sta rubrica! mi piace. e il punto 7, che magari è meno "profondo" rispetto agli altri, mi è arrivato dritto come un ceffone. P.S. io vorrei assomigliare a madonna negli anni 80

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    1. Uh, che bello, sono contenta che ti piaccia. E sì, Madonna negli anni '80 era una figa da paura.
      Cinzia

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  4. Bellissima questa nuova rubrica, adoro veramente, ma, ho un ma ..... Cindy io ti adoro ma purtroppo non capisco l'inglese ( se non pochissime parole ) ti prego, se puoi, fai la traduzione altrimenti temo di perdere davvero l'essenzialità del personaggio, ho provato anche con il traduttore di google ma ti assicuro che è una vera chiavica!!!! Vabbè, questa è la mia richiesta, vedi tu. Un'icona in particolare non ce l'ho ma la mia più profonda ammirazione va a quelle donne che hanno saputo mettere la loro vita al servizio degli altri.

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    1. Uh, ok. Allora, la traduzione delle dieci regole (non fatta da me, l'ho presa da qualche parte su internet): 1 Da bambino assicurati di leggere molti libri. Passa più tempo a fare questo che qualsiasi altra cosa.
      2 Da adulto, cerca di leggere il tuo lavoro come se lo leggesse un estraneo, o meglio ancora, un nemico.
      3 Non romantizzare la tua “vocazione”. Puoi scrivere sia buone frasi che il contrario. Non esiste nessuno “stile di vita dello scrittore”. Tutto quello che conta è ciò che lasci sulla pagina.
      4 Evita le tue debolezze. Ma fallo senza raccontarti che le cose che non riesci a fare non valgono la pena. Non mascherare l’insicurezza col disprezzo.
      5 Lascia un discreto periodo di tempo tra lo scrivere e il correggere.
      6 Evita le bande, i gruppi e le cricche. La presenza di una folla non renderà migliore ciò che hai scritto.
      7 Lavora su un computer che non sia collegato a internet.
      8 Proteggi il tempo e lo spazio in cui scrivi. Tieni tutti a distanza, anche le persone per te più importanti.
      9 Non confondere il successo con la realizzazione.
      10 Di’ la verità anche se velata – ma dilla. Arrenditi alla tristezza che viene dal non esser mai soddisfatto.
      Appena ho un secondo, ti traduco anche il resto!!!
      Baci
      Cinzia

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    2. Sei davvero gentilissima, grazie grazie grazie.

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  5. Bella la nuova rubrica, d'ispirazione fin dal primo numero! I consigli di scrittura di Zadie Smith mi sono sempre piaciuti per la loro semplicità: lì si può davvero fare propri.

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    1. Hai proprio ragione su Zadie!
      Cinzia
      PS: sono contenta che la rubrica ti piaccia!!!

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