mercoledì 25 giugno 2014

In viaggio con Michela: Maine

Finalmente un post di Michela dedicato a un luogo su cui posso dire la mia anch'io, il Maine! Se tutti i viaggi raccontati nelle puntate scorse erano per me solamente dei desideri ancora da realizzare, in questa meravigliosa zona d'America sono stata tempo fa, in viaggio di nozze. Come racconta Michela, anche nel mio caso si trattava di un sogno accarezzato da anni, alimentato da troppe puntate di Dawson's Creek (che tecnicamente non è in Maine, ma insomma, il paesaggio è lo stesso). Il Maine è stato all'altezza dei miei sogni più belli, ma lascio che sia Michela a raccontarvelo. 

Non ho letto nessuno dei famosi libri di Stephen King ma ho fatto indigestione di puntate del telefilm "La Signora in giallo". E’ iniziato tutto così. 


La mitica giallista detective Jessica Fletcher si può dire mi abbia accompagnato per tutta l'adolescenza, attendendomi puntuale al rientro da scuola, ogni giorno, per dodici lunghi anni. 
Cabot Cove, il paesino "inventato" situato nel Maine era, nel mio immaginario, il luogo dove avrei desiderato vivere. Una cittadina tranquilla affacciata sull'Oceano, con il porto affollato di barche e piccole case in legno, abitata da anime serene e cordiali. Ditemi, non è il sogno di tutti? 
Gli anni passavano ma il desiderio di visitare il Maine non sbiadiva e in occasione di un compleanno speciale a cifra tonda il sogno è diventato realtà. 


Due settimane in giro per il New England durante la stagione d'oro, proprio così, quando la natura passa dal verde al colore oro, rosso e arancione. 
E' stato come entrare in un quadro. Le chiese candide dai campanili aguzzi, i villaggi di pescatori, l'eleganza di Boston, le fattorie dal tetto rosso, le opulenti ville a Martha's Vineyard, i ponti coperti nel New Hampshire, le foreste e i laghi nel ruvido Vermont. I pancake con lo sciroppo d'acero, le grandi mangiate di aragosta nei bistrot e le famiglie che scelgono la zucca per Halloween. Ma anche il barattolo di burro di noccioline e le maple tofee che hanno deliziato i lunghi spostamenti in auto. 


E il Maine, che mi ha regalato i giorni più belli. Il Maine da cartolina della Penobscot Bay, con i suoi chilometri di costa frastagliata affacciata sull'Oceano Atlantico, dove onde fragorose si infrangono sulla sabbia e finiscono in spuma. Indimenticabile la passeggiata sulla spiaggia di Ogunquit sorseggiando tè fumante e le conchiglie sotto i piedi. La brezza dell'oceano è qualcosa che non si può dimenticare. Come i fari, grandi nei sogni e piccoli quando li avvicini. Il Nubble Lighthouse a Cape Neddick è stato il primo. Il mio primo faro. Un'emozione inspiegabile. 


E’ difficile cancellare dagli occhi le luci delle cittadine del Maine all’imbrunire. Quelle piccole luci fioche delle lampade dietro le finestre, dove entrava il mio sguardo a fantasticare su atmosfere calde e famigliari. Ovunque ho provato grandi suggestioni, come arrivare nel villaggio di Kennebunkport che ci ha accolto la prima sera, con i suoi piccoli bar, le vetrate dei locali eleganti, le botteghe di antiques e migliaia di piccole luci a definirne i contorni. 


Ho conosciuto una parte di America che è stata approdo dei coloni europei alla scoperta del Nuovo Mondo e che conserva ancora l'atmosfera di quei tempi. L'America colta, delle università prestigiose. Un'America che viaggia a ritmo lento, dove semplicità, eleganza e gentilezza nei modi caratterizzano i tratti e l'anima di chi la abita. 

Profumo di lavanda nell'aria, arrivederci a luglio!

4 commenti:

  1. Stupendo!! Mi piacerebbe moltissimo visitare il Maine: anche io devo aver visto troppe puntate de La Signora in giallo...! ;D

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    1. Il Maine è meraviglioso, esattamente come te lo immagini! ;-)

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  2. Le tre foto centrali mi piacciono da pazzi! Non avrei mai immaginato fosse un posto così...ma io, al contrario, ho letto solo King e non ho mai guardato La Signora in giallo - credo che, dopo questa, tu e cinzia mi toglierete anche il saluto :D

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    1. Mai visto la Signora in Giallo, letto qualcosa di Stephen King...quindi? Oggi sono polemica, è l'effetto Antonella Ruggiero.

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